La Roma perde una grande occasione e si fa raggiungere dall’Austria Vienna sul 3-3 con due reti degli ospiti in un due minuti. Solo un punto quindi per gli uomini di Spalletti nella gara valida per il gruppo E di Europa League che si portano così a 5 punti alla pari con l’Austria Vienna.
Le pagelle:
Alisson 5
Tornano le partite di coppa, si rivede il brasiliano. Non può nulla sul vantaggio di Holzhauser, lasciato libero di calciare a botta sicura da Florenzi e Manolas, dopo il passaggio disastroso targato Jesus. Ottima la lettura in uscita al 60’, non proprio il pezzo forte di Szczesny, vedi partita di ritorno contro il Porto. Prende 2 goal in 3 minuti, senza mettere una “pezza” quando servirebbe.
Juan Jesus 4.5
Superato a pieni voti l’esame di “difesa della profondità”, tenuto dal professor Callejon al San Paolo di Napoli, fallisce miseramente quello del “passaggio a 2 metri”, regalando lo 0-1 all’Austria Vienna. Continua a suscitare insicurezza e inquietudine ogni qualvolta tocca palla o deve difendere in 1 vs 1. Che la prestazione di Napoli sia stata frutto dell’aiuto di Perotti? Calamity Jesus.
Fazio 5
Solido, compatto, stabile per 85 minuti. Perde completamente la bussola, come il resto della difesa, nei due minuti in cui la Roma riesce nell’impresa di prendere 2 goal in 3 minuti, dall’Austria Vienna, in casa.
Manolas 4.5
Mette il pilota automatico, non volendosi neppure sprecare, visto lo scarso livello degli attaccanti avversari. Paga la mancanza di attenzione, perdendosi Holzhauser in marcatura, e permettendogli di saltare alle sue spalle, e siglare l’1-0. Il tiro per il 3-2 austriaco, gli passa sotto le gambe. Altro errore di posizionamento, 3-3. Queste partite segnano la differenza tra un Manolas ed un Thiago Silva.
Florenzi 7
Un 3 e mezzo con i fiocchi. Non è il voto, sia ben chiaro, ma la posizione per lui decisa da Spalletti. Sembra quasi tornato alla posizione originaria da ala destra, ma con consistenti compiti difensivi. Ruolo ideale per dar spazio alla sua progressione fuori dalla media, e per permettergli di inventare oltre la metà campo avversaria, senza doversi continuamente preoccupare di cosa accada alle sue spalle. Segna il 3-1 sull’asse tutto romano con Totti, scaricando in rete di collo destro. (74’ Emerson Palmieri 5 entra, passano 10 minuti, la Roma prende 2 goal.)
Gerson 6
Prime prove di uscita dal bozzolo. Il 30, schierato con Paredes tra i due di centrocampo, traccia un sorprendente arcobaleno che scavalca la difesa austriaca, raccolto da Elsha. 2-1. Resta compassato nel passo e tocca troppo il pallone, prima di scaricarlo. Nullo in fase di recupero palla, molto meglio, quando cerca la profondità di prima intenzione.
Paredes 6
Garra e tecnica, classe e ardore. Se si prendesse più spesso le responsabilità che è in grado di caricarsi, sarebbe un crack assoluto. Non ancora al massimo del potenziale, ma si vede la crescita, partita dopo partita.
Nainggolan 5
Trequartista atipico. Fa pressing e rompe la manovra avversaria, lì dov’è terreno usuale dei 10, dalla classe sopraffina. Si rivede anche il piatto forte della casa: scivolata di tacco con cui, in area, sradica il pallone dai piedi di Venuto sul finire del primo tempo. Non è ancora al top fisicamente, e il crollo totale del secondo tempo lo dimostra.
El Shaarawy 7.5
Rialza la cresta il faraone, a ritmo di dab. Fa tutto nel primo tempo: prima il pallonetto con cui riporta la partita in pareggio, poi il destro a giro che permette alla Roma di rimettere la testa avanti, 2-1. Si ferma nel secondo tempo, colpevolmente pago della prestazione. (64’ Salah 5 più volte in fuorigioco, che palloni toccati)
Totti 7
Nel primo tempo tocca un paio di palloni a dir tanto. Con uno di questi, di esterno d’estro, regala ad El Sharaawy la palla del 2-1. Secondo tempo, secondo assist, secondo esterno, questa volta per Florenzi. 3-1. Quel che tocca diventa oro, ogni assist, ogni goal entra nella storia. Re Mida
Iturbe 4
“Si sta come d’autunno, in campo, Iturbe”, ogni tocco palla, comincia il count-down per l’immancabile caduta. (81’ Dzeko SV)
Spalletti 5.5
Partita condotta ottimamente per 85 minuti. Senza senso i cambi, con cui da alla squadra l’idea di aver già vinto la partita, e la sbilancia eccessivamente. Pareggiare in casa contro l’Austria Vienna, dopo essere stati avanti per 3-1, a 5 minuti dalla fine, è un’impresa straordinaria. La Roma non poteva farsela mancare di certo. Perché?