Il presidente della Federcalcio Gabriele Gravina è intervenuto durante la Conferenza Stampa a Casa Azzurri, due giorni prima del match contro la Croazia: “Vogliamo ribadire la scelta di un progetto che stiamo portando avanti, che richiede pazienza e tantissimo lavoro, il clima è sereno, non dobbiamo dimenticare che stiamo parlando di un Europeo, ci sono le partite e i risultati sono legati anche alla forza degli avversari e a tante altre variabili, non ci siamo esaltati dopo la vittoria contro l’Albania, ma ho visto i ragazzi felici e sereni, così come li vedo adesso amareggiati ma sereni dopo la sconfitta contro la Spagna, devo dire meritata. Dobbiamo andare avanti in maniera decisa nella realizzazione del nostro progetto che ha al centro un allenatore che era il migliore sul mercato e che ha una filosofia che noi condividiamo, non possiamo negare che ci sono difficoltà rispetto alle altre squadre, ma questa è l’unica strada che vogliamo seguire“. Il numero uno della Federazione continua: “Paghiamo anche in termini di esperienza internazionale, solo 4 hanno la media di alcuni giocatori della Croazia, ma anche di materiale selezionabile che è molto più ridotto rispetto ad altre realtà. C’è un gap di strutture, non basta la storia del Paese per creare aspettative. Le aspettative si creano con il lavoro e soprattutto lavorando d’insieme. L’ho detto all’inizio del 2021, non gioca l’Europeo solo la squadra, ma tutti i protagonisti dell’intero movimento. Noi siamo una squadra normale, per diventare una squadra speciale abbiamo bisogno di tutto quello che ci circonda, di essere sereni, di vivere tutto con entusiasmo, abbiamo bisogno della spinta dei tifosi che qui tocchiamo ogni giorno, queste sono le cose che ci possono fare diventare una squadra speciale. Capisco le aspettative da parte di tutti, le nostre sono superiori a quelle di molti tifosi e affronteremo l’ultimo impegno con la consapevolezza di poter competere con altre realtà, sapendo che c’è il rischio del risultato, ma quello lo conosceremo solo dopo la partita”.