L’attesa è finalmente finita: da qualche giorno ha preso avvio Euro 2024, la manifestazione più attesa dagli appassionati di calcio del Vecchio Continente. Per noi italiani, reduci dalla mancata qualificazione a Qatar 2022, l’attesa è stata ancor più spasmodica. Come lo è, altrettanto, il desiderio di poter ben figurare e difendere coi denti il titolo di “Campioni d’Europa” conquistato tre anni fa nell’incantevole cornice di Wembley.
Certo, rivincere non sarà affatto semplice, complice una squadra, quella azzurra, che non dispone di stelle di prima grandezza. E questa tesi è avvalorata anche dai più influenti ed esperti bookmakers, gli stessi che offrono anche altri servizi di svago e divertimento come ad esempio il sempre più richiesto Crazy Time Casino firmato Gamdom, che non includono l’Italia tra le grandi favorite per la vittoria finale. Crazy Time è una sorta di ruota della fortuna classica ma con funzionalità bonus molto apprezzate dai giocatori. Si tratta peraltro di uno dei giochi più costosi mai realizzati dalla nota software house Evolution Gaming. Ma torniamo dagli allenatori più attesi in questo Euro2024.
Luciano Spalletti
Eppure, memori della grande impresa colta lo scorso Europeo, i tifosi italiani sperano nel clamoroso bis. E si aggrappano, oggi come allora, alla guida tecnica. Nonostante l’amaro epilogo con la Federazione, non c’è alcun dubbio su quanto abbia inciso Roberto Mancini nella conquista dell’Europeo di tre anni fa, colto nonostante non disponesse anch’egli di top-player. E anche in questo Europeo, gli italiani si aggrappano alla bravura del proprio c.t. per sperare nel clamoroso colpaccio.
A differenza del predecessore, che ha potuto lavorare tre anni per plasmare la squadra in vista dell’Europeo, Luciano Spalletti ha avuto solo nove mesi per provare a incidere con le proprie idee, prendendo le redini di una squadra che, all’atto del suo insediamento, non era neppure certa di poter prendere parte alla kermesse tedesca. La caratura del tecnico di Certaldo, assai rimpianto in quel di Napoli, non si mette in discussione. Ma riuscire a trasformare in “oro”un gruppo che, nomi alla mano, non può competere con big come Francia, Inghilterra, Germania, Spagna e Portogallo, risulta alquanto complesso.
Didier Deschamps
Tra i tecnici presenti a Euro 2024, il più longevo sulla stessa panchina è Didier Deschamps, c.t. della Francia da dodici anni. Raccolti i cocci di una squadra reduce dalle nefaste esperienze di Sudafrica 2010 e Polonia-Ucraina 2012, estremamente divisa in clan al suo interno, l’ex allenatore della Juventus ha ricompattato l’ambiente ed è riuscito, poi, a creare una squadra estremamente competitiva da quasi tre lustri a questa parte.
Certo, la materia prima, ovvero il talento, non sono mai mancati in tutti questi anni, in cui Didier ha potuto pescare a piene mani tra i tantissimi giocatori di grande livello sfornati dal vivaio transalpino. Ma restare altamente competitivi per tutto questo periodo, non era affatto scontato. Qualora dovesse salire sul gradino più alto della kermesse tedesca, Didier sarebbe l’unico professionista nel mondo del calcio ad aver vinto Europei e Mondiali sia da calciatore che da allenatore.
Julian Nagelsmann
La Germania, padrona di casa, è certamente tra le favorite per la vittoria finale della manifestazione, grazie ai talenti di cui dispone dalla metà campo in avanti. Spetterà a Julian Nagelsmann l’impresa, comunque non semplice, di riportare la Mannschaft sul tetto d’Europa. La voglia di rivalsa del popolo calcistico tedesco è particolarmente spiccata, complici gli ultimi deludenti risultati colti: due eliminazioni al primo turno del Mondiale e un ottavo di finale all’ultimo Europeo.
Il giovane tecnico teutonico, considerato un vero e proprio “enfant prodige” del calcio tedesco, non dovrà deludere le attese, anche perché, nonostante il rinnovo del contratto, veleggia sempre l’ombra di Klopp, che ha deciso di interrompere la propria avventura a Liverpool per prendersi un anno sabbatico. Entrare tra le prime quattro, esibendo un gioco propositivo, è il risultato minimo richiesto all’ex tecnico dell’Hoffenheim.
Gareth Southgate
La stampa inglese dà ormai per scontato l’addio di Southgate al termine della manifestazione, complice il fatto di non aver dato un gioco ad una squadra densa di campioni, oltre ad aver snaturato alcuni degli stessi (Foden e Alexander-Arnold su tutti). Eppure, i risultati colti sul campo parlano a favore dell’ex arcigno difensore del Middlesbrough, che è stato capace di cogliere una finale europea e una semifinale mondiale, traguardi che i Three Lions non raggiungevano da decenni.
Sul giudizio negativo pesa la recente retrocessione in Nations League, nonostante l’Inghilterra abbia sempre colto risultati positivi nelle grandi manifestazioni. Non di solo risultati, però, vive l’animo del tifoso inglese, soprattutto se dispone di una rosa che, nomi alla mano, è seconda solo a quella transalpina. Ed è del tutto evidente che per mantenere salda la panchina, Gareth abbia solo un risultato: vincere l’Europeo.