Calcio

Euro 2024, Morata: “Trofeo? Sarà dura, non sapete cosa significherebbe alzarlo da capitano”

Alvaro Morata
Alvaro Morata | Albania-Spagna, Euro 2024 - Foto Sportpix.be | David Catry / IPA

Alvaro Morata racconta le emozioni che sta provando alla vigilia della finale di Euro 2024, in programma domenica 14 luglio contro l’Inghilterra. Il capitano della Spagna non nasconde il sogno di alzare la coppa, ma rimane con i piedi per terra: “È utile pensarlo e immaginarlo: visualizzare le cose positive è positivo. Ma dobbiamo ancora giocare una finale contro una grande squadra come l’Inghilterra: sarà dura. Non potete immaginare e non saprei nemmeno descriverlo cosa significherebbe per me sollevare il trofeo da capitano“.

Il difensore iberico Dani Vivian ha rivelato nei giorni scorsi che Morata finisce ogni partita quasi in lacrime e proprio l’ex attaccante della Juventus ha voluto spiegarne il motivo: “Non è per la responsabilità, non credo. È pura emozione. Sono le stesse emozioni di un tifoso sugli spalti. Quando gioco, sono concentrato al 100%. Sto lavorando. Quando mi sostituiscono, divento come uno dei genitori dei giocatori che guardano dalla tribuna”. “Sono sicuro che i genitori di Mikel Merino hanno pianto l’altro giorno quando ha segnato contro la Germania nei quarti di finale. Così come i genitori di Lamine Yamal quando ha segnato alla Francia in semifinale. Anch’io sono così. È il mio carattere. Non c’è da vergognarsi a piangere per le cose positive e spero di avere ancora molto da piangere domenica!” ha aggiunto Morata nell’intervista concessa al sito ufficiale degli Europei maschili di calcio.

Proprio a proposito del 17enne Lamine Yamal, Morata ha spiegato di averlo aiutato “con affetto, mostrando fiducia in lui. La maggior parte dei giocatori qui è stata insieme per mesi e gli abbiamo detto: ‘Vinceremo l’Europeo!’. Gli abbiamo consigliato di pensare a come aiutarci a raggiungere questo obiettivo. Cerchiamo di proteggerlo nei piccoli dettagli, perché è un calciatore diverso da quasi tutti gli altri. Ma credo che si possa dire lo stesso di Nico Williams, di Dani Olmo: credo che siano tutti speciali. Potrei citare tutta la nostra squadra. E ora siamo a un passo dal fare di nuovo la storia, ma dovremo lottare duramente perché sarà dura“.

Concentrazione è la parola d’ordine per la squadra spagnola, che finora non si è concessa spazio per divertirsi: “Non ancora. Probabilmente è così che dovrebbe essere. Bisogna prestare la massima attenzione a molte circostanze. Ci sarà tempo per divertirsi ed essere felici. Se andrà bene, festeggeremo. Se domenica non andrà bene, sarà diverso: si soffre per qualche giorno, poi si torna a sentirsi felici per il modo brillante in cui abbiamo affrontato un percorso molto difficile fino alla finale”. “La vita non è sempre fatta di trofei e coppe. Contano le esperienze che abbiamo condiviso tutti insieme durante la nostra permanenza qui. Sappiamo già che saremo tristi di finire questo periodo insieme, perché è stato fantastico” ha concluso Morata.

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