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Sull’obiettivo dell’Ungheria per questa rassegna continentale, Rossi ha detto: “L’appetito vien mangiando, ma dobbiamo tenere i piedi per terra e renderci conto delle tre corazzate che affronteremo. Questo non vuol dire che partiamo battuti, ma, realisticamente parlando, una nostra qualificazione agli ottavi di finale sarebbe miracolosa. Siamo comunque soddisfatti di essere arrivati a questo Europeo, soprattutto perché disputeremo due partite su tre in casa. Ci auguriamo che i tifosi possano essere il nostro dodicesimo uomo. Non è vero, in ogni caso, che non abbiamo niente da perdere, siamo l’Ungheria e, malgrado gli ultimi decenni non siano stati eccelsi, abbiamo una tradizione sportiva importantissima“.
“Da quando alleno la Nazionale, ho sempre avvertito tanta fiducia da parte della Federazione e della maggioranza della tifoseria – ha raccontato Rossi parlando della sua esperienza – “La situazione ambientale, dunque, è sicuramente favorevole, abbiamo ottenuto dei buoni risultati in Nations League, passando in due edizioni dalla Lega C alla Lega A. In Ungheria ho trovato la mia dimensione, che mi gratifica in tutto e per tutto. Recentemente ho rinnovato il contratto, che è a lungo termine, ma si sa che in Nazionale, ancora più che nei club, contano i risultati”.
“In Italia, probabilmente, non ci sono state le condizioni giuste per esprimermi al meglio, forse anche per via del mio carattere”, ha rivelato Rossi, che in conclusione ha parlato anche della Nazionale di Mancini: “Ci sono le condizioni per fare molta strada, dipenderà chiaramente anche dagli avversari che si fronteggeranno, ma credo che gli azzurri vadano annoverati tra i favoriti per il successo finale“.
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