Euro 2020

L’Ucraina non muore mai, ma non è solo fortuna: a Roma ci va Shevchenko, mea culpa Svezia

Andriy Shevchenko - Foto Nazionale calcio CC BY 2.0

L’Ucraina non muore mai. Dopo la sconfitta subita dall’Austria ai gironi, con soli tre punti in saccoccia la squadra di Shevchenko sembrava ormai condannata all’eliminazione, o comunque a non essere tra le migliori quattro terze. E invece, la Finlandia e la Slovacchia sono riuscite a rovinare il loro Europeo nell’ultima partita e la squadra ucraina da appesa a un filo si è ritrovata agli ottavi. Potevano ritrovarsi contro la Spagna, così non è stato: è arrivata la Svezia con merito da prima del girone, ma questo deve aver infuso ulteriori certezze alla squadra di cui Mauro Tassotti è il vice. I due ex rossoneri guidano la squadra dell’est Europa a una vittoria incredibile contro gli scandinavi, segnando il gol decisivo esattamente nell’ultimo minuto utile prima dei rigori ormai scritti. E così Dovbyk al 120′ spedisce una squadra molto italiana proprio a Roma per i quarti contro l’Inghilterra. E sognare è lecito.

Una partita non bella dal punto di vista delle giocate a livello tecnico, ma ricca di pathos e tutto sommato divertente. A Glasgow non ci si è annoiati, anche se il secondo tempo non ha regalato gol ma solo pali, tra cui uno meraviglioso di Forsberg che avrebbe meritato l’ennesimo gol. Era stata la prima frazione, invece, a regalare le reti. Prima Zinchenko, con un diagonale al volo perfetto su una ancor più perfetta azione corale dei ragazzi di Shevchenko, poi poco prima dell’intervallo proprio Forsberg che è stato aiutato da una deviazione per portarsi a quota quattro nella classifica marcatori. Le due squadre si equivalgono e lo dimostrano sul campo scozzese, inevitabili i supplementari. Qui l’episodio che avrebbe potuto sparigliare le carte, ma che di fatto fa sì che la Svezia decida di giocare per i rigori e l’Ucraina pur attaccando non vuole rischiare. L’episodio in questione è l’espulsione di Danielson a venti minuti dal termine – e dunque dalla lotteria dei penalty – per un fallo da macellaio che peraltro Orsato si era perso nella sua gravità, provvidenziale l’aiuto del Var Irrati. Tutto sembrava apparecchiato per i rigori, ma al 120′ si è scritta la storia. E un emozionato Sheva con merito e con un po’ di fortuna si ritrova ai quarti.

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