L’Italia cambia look ma non sostanza. La Nazionale di Roberto Mancini scende in campo contro il Galles per vincere, conquistare il primo posto della classifica ma soprattutto offrire quello standard di prestazione dominante che sin qui nessun altra nazionale ha saputo offrire con quella costanza nelle prime due gare. Prova del nove, insomma. Soprattutto per coinvolgere chi fin qui ha giocato meno. A partire da Belotti, che prenderà il posto di Immobile, passando per Toloi, Acerbi, Bastoni, Emerson Palmieri e Chiesa. Ma non chiamatele riserve nell’Italia di 26 titolari, progettata da Mancini. Stasera alle 18:00 scopriremo se è vero: in caso di primo posto, la prossima avversaria uscirà dal gruppo C: Ucraina, Austria, Macedonia. In caso di secondo posto, c’è il gruppo B. Ma non c’è bisogno di calcoli con questa Italia che vuole regalarsi e regalare al suo Ct un record storico, quello di risultati utili consecutivi in azzurro detenuto da Vittorio Pozzo (30), ct della Nazionale dal 1935 al 1939 e campione del mondo nel ’34 e nel ’38. “Il record di Vittorio Pozzo? Mi interesserebbe vincere due Mondiali e un’Olimpiade come ha fatto lui”, disse il Ct azzurro quando nel novembre del 2019 superò l’altro record, quello di vittorie consecutive. Insomma, obiettivi chiari e neanche troppo nascosti.
Anche perché i numeri azzurri fanno paura. Nona vittoria consecutiva, la nona porta inviolata consecutiva, la ventottesima partita senza sconfitte, il secondo 3-0 consecutivo nella rassegna continentale. Il Galles ha totalizzato quattro punti in due gare a Baku e, con un altro pareggio, si qualificherebbe a prescindere dagli altri risultati. Ma nessun “biscotto”: lo assicurano gli azzurri, quasi infastiditi con chi prova ad azzardare il vecchio termine di Euro 2004. Vincere aiuta a vincere e l’Olimpico sarà una palestra per una fase ad eliminazione diretta che potrebbe mettere l’Italia di fronte alle più forti come ad Euro 2016. Senza la paura di cambiare: “In questa squadra puoi cambiare gli attori, ma il copione rimane lo stesso”. Spazio quindi a chi fin qui è stato attore non protagonista.