Archiviata la ‘notte magica’ degli azzurri all’Olimpico, l’Europeo 2020 entra subito nel vivo. Un tris di match dopo lo show di Immobile e compagni: Galles-Svizzera, ma anche Danimarca-Finlandia e Belgio-Russia. Insomma, vecchie e nuove potenze del calcio continentale con quel tocco di emozione per l’esordiente Finlandia che si affida al suo Teemu Pukki, novello (più o meno, visti i 30 anni di età) idolo di una generazione un po’ come è stato Litmanen. Si parte dal Galles e Gareth Bale a 31 anni e dopo essersi ritrovato al Tottenham, vuole indossare la veste del trascinatore come nel 2016 quando la sua Nazionale raggiunse la semifinale. Sarà la quarta partecipazione consecutiva della Svizzera a un torneo internazionale e Xhaka e compagni vogliono ben figurare. Il promesso sposo della Roma vuole mandare un messaggio a Mourinho che già in passato ha dimostrato di apprezzare le sue qualità. “Non abbiamo bisogno di giri di parole: il nostro obiettivo è finire tra le prime due [del gruppo]. Qualsiasi altra cosa sarebbe una grande delusione per me”, dice il centrocampista dell’Arsenal che sfiderà l’ex compagno di squadra ai Gunners, Aaron Ramsey.
Almeno prima di Danimarca-Finlandia. Gli scandinavi si affidano alla qualità di Eriksen che può tornare ad occupare la sua posiziona naturale dopo una stagione da attore non protagonista all’Inter campione d’Italia. L’altro italiano è il capitano Simon Kjær: “Sentiamo la pressione, ma è positiva!“, dice il milanista reduce da una grande stagione che sembra sancire una seconda giovinezza. Quella che vorrebbe tornare a vivere anche Dries Mertens col suo Belgio dopo una stagione condizionata dai problemi fisici. Il napoletano partirà nel tridente con Lukaku e Doku e proverà a regalare magie come ad Euro 2016. In casa Russia occhi puntati su Artem Dzyuba che ha segnato nove gol e fatto cinque assist nella fase di qualificazioni, partecipando al 42% dei 33 gol della selezione. A San Pietroburgo servirà la grande prova per superare la Russia. Ma il Belgio non ha più tempo: è ora di massimizzare l’oro di una generazione che forse non ricapiterà più. Lo sa bene Romelu Lukaku che dopo lo Scudetto in nerazzurro vuole regalarsi un grande cammino. Il Belgio è la Nazionale nr.1 del Ranking Fifa. Ora o mai più, verrebbe da dire.