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La paura, anzi il terrore, il silenzio dello stadio, le polemiche, il sollievo e le lacrime di gioia. L’Europeo della festa, della riapertura, del ritorno alla vita ha dovuto subito fare i conti lo spavento di Christian Eriksen, crollato in campo al 45′ di Danimarca-Finlandia colto da un malore. Ma al Parken Stadium accanto alla paura, c’è stata anche preparazione e consapevolezza: quella dei soccorsi. E quella di Simon Kjaer, capitano degli Europei, che sul terreno di gioco è stato manuale di primo soccorso: la posizione laterale di sicurezza, la paura non il panico, la lucidità nel confortare, la cerniera di compagni a difendere la privacy, la corsa verso la compagna dell’amico. Christian Eriksen è sveglio, dà l’ok per giocare e quella che sembrava una tragedia, si è tramutata in una splendida storia di sport tra le lacrime di chi è più o meno coinvolto. Quasi non le trattiene le lacrime Peter Schmeichel che alla tv danese quasi sussurra: “Poteva essere anche mio figlio”. Suo figlio, Kasper, che era in campo, anche lui in prima fila a dare una mano. Alla fine si è giocato, come chiesto da Eriksen.
E poco importa se la Danimarca è caduta sotto i colpi dell’esordiente Finlandia col gol di Pohjanpalo. C’è altro che conta. Lo sa bene Romelu Lukaku che dopo l’1-0 in Belgio-Russia ha dedicato il gol al compagno di squadra all’Inter: “Forza Chris, ti voglio bene”. Questo è il segnale: calcio e vita insieme, si può tornare a parlare di pallone che rotola. La Finlandia colleziona la sua prima storica vittoria agli Europei, non vinceva in Danimarca da un’amichevole del settembre 1949 quando si impose 2-0. Il Belgio vince 3-0, domina, segue un copione che ricorda quasi quella di Italia-Turchia. La Russia è schiacciata nella sua metà campo e fatica a ripartire, Dzyuba è isolato almeno quanto Yilmaz all’Olimpico. San Pietroburgo porta fortuna al Belgio che nello stesso stadio nel novembre 2019 vinse 4-1 nella penultima gara di qualificazione ad Euro 2020. E la Nazionale di Martinez passeggia nuovamente: Lukaku apre, Meunier subentrato a Castagne la chiude, Romelu dilaga nel finale. Tutto nel primo tempo, la ripresa è semplice controllo per Mertens e compagni che dominano il possesso palla con il 60%. All’87’ l’attaccante dell’Inter si toglie la soddisfazione della doppietta e dello status di man of the match. La Nazionale numero 1 del Ranking Fifa fa il suo dovere. Domani tocca all’Inghilterra, poi alla Spagna lunedì e martedì alla Francia. E il guanto di sfida è stato già lanciato.
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