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“Abbiamo visto che non si muoveva. E la reazione sui volti di alcuni giocatori che gli erano vicini… erano sotto choc, eravamo sotto choc. E tutti gridavano di far scendere in campo il personale medico il prima possibile”. Comincia così il racconto di Tim Sparv, capitano della Finlandia, sui tragici momenti del malore che ha colpito Christian Eriksen nella partita di ieri sera valida per Euro 2020. Ancora su quei momenti, il centrocampista aggiunge: “Non sapevamo cosa stesse succedendo e speravamo che tutto tornasse alla normalità il prima possibile. Quando abbiamo potuto vedere che stava ricevendo il massaggio cardiaco, abbiamo temuto il peggio“. Nella sua intervista al Guardian, Sparv ha raccontato anche i dialoghi con l’arbitro, con i giocatori della Danimarca e con i delegati Uefa: “Ho parlato con Kasper Schmeichel abbastanza presto della situazione. Quello con lui e con l’arbitro Taylor è stato un dialogo giusto, affrontato bene dal direttore di gara. Se non avessimo saputo che Eriksen stava bene non saremmo tornati a giocare, questa era la cosa più importante per noi. C’era molta comprensione ed empatia da entrambe le parti. Non siamo stati costretti a fare nulla che non volessimo fare“, ha infine sottolineato il finlandese.
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