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Chi ci è andato più vicino di tutti è stato Ivan Rakitic. La leggenda croata ha voluto esprimere solidarietà ad Alvaro Morata – vittima di insulti – con un pronostico bizzarro: “Spero segni 4 gol. Ma che la Spagna perda 5-4″. L’errore è stato sulla squadra vincente, ma non sulla natura rocambolesca del parziale. Le Furie Rosse si impongono sulla Croazia con un 5-3 mentre ad Alvaro Morata basta un gol fatto, un gol annullato e una grande prestazione di qualità e sacrificio per riprendersi la serenità necessaria in un grande torneo. Da questo momento in poi, per l’attaccante della Juventus inizia un altro Europeo. Archiviate le critiche, presto sfociate in minacce, Morata vuole tornare a fare quel che sa fare meglio, soprattutto in Nazionale. Su quarantaquattro presenze, ci sono ventuno gol. Numeri tutt’altro che banali per uno che è chiamato a raccogliere l’eredità dei grandi 9 del passato. “La situazione che sta vivendo cambierà, ha segnato ovunque”, aveva detto Iniesta. Così è stato. Secondo gol su quattro partite, merito anche di Luis Enrique che l’ha difeso dall’inizio, senza mai negargli quella fiducia concessa da ben prima dell’inizio della rassegna continentale: “Siamo esposti a ogni tipo di critica e le accettiamo, ma le minacce, sia a un giocatore che ai familiari, no, quelle no. Siamo tutti responsabili delle nostre azioni e dobbiamo essere consapevoli di ciò che facciamo”.
Al Parken Stadium di Copenaghen trionfa lo spettacolo. Ma anche gli errori clamorosi. A partire dal pasticcio di Unai Simon per l’1-0 croato, passando per la distrazione di Gvardiol che lascia praterie per la rete di Ferran Torres. Poi il cuore della Croazia che, senza Perisic positivo al Covid, riesce a rimontare fino al 3-3 con Orsic e Pasalic e a trascinare il verdetto ai supplementari, per la seconda volta nel torneo, dopo il pari nei 90′ tra Italia e Austria. Anche stavolta l’Europeo sorride alla squadra più organizzata. La Spagna infligge una nuova goleada alla Croazia, dopo il 6-0 del 2018 in Nations League. Stavolta senza i leader. Con Pique e Sergio Ramos da casa, la Spagna manda il primo, vero segnale di forza della nuova generazione. Ora una tra Francia e Svizzera, per continuare a sognare e prendersi rivincite. Morata si è preso le sue, ora inizia un altro torneo.
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