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I campioni non bastano, citofonare Francia. Alla Puskas Arena c’è il primo risultato davvero incredibile di Euro 2020 ed è quello che regala un pomeriggio da favola all’Ungheria, capace di fermare sull’1-1 i campioni del mondo, e di farlo con merito. Ma è un pareggio che arriva da lontano, visto che anche contro il Portogallo i magiari e i 60.000 dello stadio di Budapest pieno fino a scoppiare avrebbero meritato altro rispetto a uno 0-3 maturato solo negli ultimi cinque minuti. E contro i transalpini, a scoppio ritardato, i ragazzi di Marco Rossi, ct italianissimo e capace di dare una chiara identità a una squadra povera di talento ma ricca di spirito, ottengono la soddisfazione tanto agognata. Peccato solo per l’errore difensivo che porta al pareggio, regalato, di Griezmann dopo il gol del vantaggio di Fiola. Ma è è un punto che sa di vittoria.
E soprattutto, fa sì che non ci siano ancora verdetti neanche nel girone F in cui in teoria i magiari dovevano essere la cenerentola destinata a soccombere. E invece, la squadra è pienamente in corsa almeno per il terzo posto e se dovesse battere la Germania a Monaco mercoledì prossimo sarebbe difficile non qualificarsi con 4 punti. Ma guardiamo la faccia buia della medaglia, quella Francia che – diciamoci la verità – contro la Germania aveva sì giocato meglio, ma pur sempre vinto per 1-0 e con un autogol. E oggi c’è un altro grave campanello d’allarme, visto che le cose nel girone comunque si complicano e il primo posto potrebbe diventare complicato e passare solo attraverso una vittoria contro il Portogallo all’ultima giornata. Insomma, uno stadio pieno può fare la differenza, un mucchio di campioni non necessariamente se manca lo spirito giusto.
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