“Bonucci e Chiellini hanno dimostrato che per fare la differenza servono l’esperienza, l’intesa e le capacità individuali. A loro aggiungo Jorginho e non sto neanche a nominare quel fenomeno del nostro portiere. La chiave del successo è stata quindi a mio avviso il triangolo Bonucci, Chiellini e Jorginho, giocatori che nei momenti difficili hanno sorretto la squadra con la loro esperienza, serenità e qualità”. Queste le parole di Alessandro Costacurta al termine della consegna della sua maglia azzurra del quarto di finale ai Mondiali di ‘Usa ’94’ fra Italia e Spagna al Museo del calcio di Coverciano.
L’ex difensore del Milan e della Nazionale ha poi aggiunto: “Per il nostro calcio è un momento veramente fantastico e straordinario. Gli azzurri hanno veramente fatto qualcosa di meraviglioso. Ho letto da molte parti che siamo andati a Wembley a dare lezione a chi si reputava l’inventore del calcio, credo che questa sia una delle Nazionali più belle della storia e mi piacerebbe che venisse esaltato il modo con cui questa squadra ha vinto l’Europeo”.
Su Mancini: “Avevo pochi dubbi sul fatto che Roberto potesse darci un gioco e quella dimensione internazionale che in quel momento avevamo perso. Lo conosco dal 1988, abbiamo vinto il Mondiale militare insieme, in campo ce ne dicevamo di tutti i colori, credo di conoscerlo molto bene, ritengo che sia anche migliorato negli ultimi anni e ho sempre ammirato il suo coraggio. In quel momento c’era bisogno di quella componente ed è stato da subito la persona giusta, poi anche la fortuna è importante. Io ho avuto un allenatore che è stato il Leonardo da Vinci del calcio, Arrigo Sacchi, ma è il coraggio la componente che ha sempre contraddistinto Mancini, da calciatore prima e da allenatore poi”.