Lorenzo Insigne - Foto Antonio Fraioli
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“I giovani stanno vivendo una grande favola, è un bene anche per noi. Ci stanno dando il loro entusiasmo, io sono più grande: è la prima volta che vivo una competizione così da protagonista, ne sono orgoglioso, sto vivendo una favola e sto dando più del 100% per ripagare la fiducia del mister. Con Mancini ho alcune chance in più rispetto al passato, adotta un modulo adeguato alle mie caratteristiche. La maglia numero 10? Ho una grossa responsabilità a indossare questa maglia. Cerco sempre di scendere in campo più spensierato possibile: il mister dà tanti consigli a me e agli altri, poi è stato un grande calciatore e può insegnarci tanto. Possiamo mettere in pratica i suoi insegnamenti”. Queste sono le parole d’esordio di Lorenzo Insigne, esterno d’attacco dell’Italia di Roberto Mancini, intervenuto in conferenza stampa pre-Austria. L’azzurro ha parlato del gruppo azzurro, definendo poi la responsabilità di indossare la maglia numero 10, iconica.
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In seguito, Insigne ha esternato le proprie sensazioni sulla partita con l’Austria, per poi menzionare Marco Verratti e Ciro Immobile: “Alle spalle ho un centrocampo che mi rende contento, ce li invidiano in tanti questi giocatori. Barella, Jorginho, Verratti, Locatelli: hanno qualità e intensità. Ci danno una mano importante. Per quanto riguarda il modulo, gli avversari ci conoscono, ma facciamo il nostro calcio senza snaturarci. Austria? Sogno di fare una grande partita, anche se non arriva il gol, l’importante è vincere le partite. Ciro (Immobile, ndr) e Marco (Verratti, ndr) sono due amici, in campo e fuori. Quando Ciro ha vinto la Coppa mi sono emozionato, con loro sono cresciuto a Pescara. Un giorno potrò dire che avrò giocato con la Scarpa d’Oro. Marco gioca da dieci anni a Parigi, giocare in queste squadre non è facile. Immobile come direttore sportivo per portarmi alla Lazio? Non è vero, non mi ha detto nulla. Siamo amici, andremo in vacanza insieme e non abbiamo parlato di questo“.
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