Euro 2020

Gli occhi su Roma. Vai Mancini, il ‘Sogno Azzurro’ parte dalla Turchia

La Svezia è lontana. L’obiettivo sarà cancellarla completamente quantomeno dai ricordi principali di una generazione che merita di chiudere nel migliore dei modi l’esperienza azzurra: Chiellini, Bonucci su tutti. L’avventura della Nazionale italiana agli Europei 2020 parte da Roma, Stadio Olimpico, contro la Turchia, una delle potenziali sorprese di un girone da non prendere sotto gamba. A partire proprio da Calhanoglu e compagni, difesa meno battuta dell’intera fase di qualificazione alla rassegna continentale con soli tre gol subiti in 10 partite. E i nomi nel reparto arretrato sono tutt’altro che banali: Soyuncu è la stella, Demiral e Kabak profili internazionali mentre Çelik è reduce dalla vittoria del campionato in Francia con il Lille. Nomi importanti anche in attacco: Under, Yilmaz (allenato da Mancini al Galatasaray) e Calhanoglu sono tre motivi che spingono gli azzurri a prendere la gara inaugurale con l’atteggiamento di chi affronterà una potenziale outsider per i primi quattro posti. Ma se c’è una cosa che la Nazionale di Mancini ha insegnato in questi due anni, è che se l’Italia fa l’Italia, ce n’è davvero per pochi. Dieci su dieci nella fase di qualificazione, le ultime otto partite senza subire gol e una sconfitta che manca praticamente dall’agosto del 2018. Insomma, c’è tutto: convinzione, morale, organizzazione e la squadra. Perché i valori tecnici dell’Italia non vanno sottovalutati.

L’undici che scenderà in campo sarà così composto: Donnarumma; Florenzi, Bonucci, Chiellini, Spinazzola; Barella, Jorginho, Locatelli; Berardi, Immobile, Insigne. Qualità ed esperienza al servizio di una Nazionale che vuole sfruttare il definitivo salto di qualità di una generazione che si è fatta attendere e che ora è pronta ad esplodere: Insigne, Florenzi e Immobile su tutti. Senza dimenticare gli under 25: Barella è reduce dallo Scudetto con l’Italia, Locatelli sarà il pezzo pregiato del mercato mentre Donnarumma non è altro che il portiere più ambito d’Europa con relative polemiche legate alle ambizioni (più economiche che tecniche). In attesa di Verratti e del lancio di Chiesa dal 1′, l’Italia si scopre ricca di alternative di spessore come forse non le accadeva dagli Europei 2008: Bastoni, Acerbi e Toloi sono pronti a far rifiatare i collaudati Bonucci e Chiellini, sulla sinistra il ballottaggio è di lusso con Spinazzola ed Emerson Palmieri. A centrocampo occhi puntati tra gli altri su Cristante, Pessina e Castrovilli (che ha sostituito Pellegrini infortunato). Belotti e Raspadori nelle retrovie. L’Italia ci crede, ha vinto il Campionato Europeo nel 1968 davanti al suo pubblico a Roma e da allora ha collezionato due secondi posti (2000 e 2012). Ed è da Roma che riparte il sogno.

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