“È prematuro decidere oggi, ma faremo ogni sforzo per tenere quella partita nella Capitale“. Così il ministro della Salute, Roberto Speranza, in un’intervista a La Repubblica sulla possibilità di confermare all’Olimpico di Roma Italia-Turchia, prima partita degli Europei di calcio in programma venerdì 11 giugno alle ore 21. La sede della partita è ancora in bilico, perché il nostro Paese non sa ancora se potrà consentire l’accesso allo stadio al 25% del pubblico, requisito minimo imposto dalla Uefa per essere sede ospitante nella rassegna continentale.
Ecco allora che dalle parti di Nyon si inizia a pensare a sedi alternative nel caso in cui non arrivi il via libera dal governo Draghi e dalle autorità sanitaria italiane. La Repubblica parla di Istanbul come possibile alternativa, con Erdogan che potrebbe così fare uno sgambetto all’Italia dopo le dichiarazioni del premier Draghi che nei giorni scorsi l’aveva definito “un dittatore”. “La Turchia non è tra i dodici Paesi prescelti, ma è pronta a giocarsi due jolly logistici: la vicinanza con Baku, che ospita le altre partite del girone dell’Italia, e la macchina organizzativa oliata con la finale di Champions League“, scrive il quotidiano romano. Insomma la Turchia, proprio avversaria dell’Italia di Mancini nella prima partita del torneo, potrebbe proporsi per sostituire il nostro Paese come sede ospitante, in una sfida tra calcio e geopolitica.