La Spagna è riuscita a conquistare gli ottavi di finale di Euro 2020, dove incontrerà la Croazia. Neanche questo tuttavia è stato in grado di spostare la luce dei riflettori da Alvaro Morata, costantemente criticato dai tifosi durante il girone con Svezia, Slovacchia e Polonia. “Non sto facendo bene il mio lavoro”, ha ammesso l’attaccante della Juventus ai microfoni della radio spagnola Cope.
Un Morata che è diventato il capro espiatorio della Furie Rosse a causa di tanti gol sbagliati (tra cui un rigore) e solo un gol segnato: “Sono stato nove ore senza dormire dopo la Polonia. Ho ricevuto minacce, insulti alla famiglia, speriamo che muoiano i tuoi figli… Però sto bene, forse qualche anno fa sarei stato molto peggio”.
“Forse non ho fatto il mio lavoro come dovrei – ha proseguito -. Capisco che mi si critichi perché non ho segnato, ma la gente dovrebbe mettersi al mio posto, capire cosa significhi ricevere minacce, che ti dicano che i tuoi figli devono morire. Quando succederà qualche tragedia diranno che era un bravo ragazzo. Io quando arrivo in albergo metto via il telefono, ma la cosa che mi infastidisce e che dicano queste cose a mia moglie e ai miei figli allo stadio”. Per questo motivo il centravanti spagnolo visita spesso lo psicologo della nazionale: “Ci aiuta molto. È ottimo avere una persona che ti ascolta ogni volta che ne hai bisogno”. Un malessere da curare, ad esempio, è la paura di volare: “I miei compagni mi prendono in giro per questo, ma per fortuna posso parlarne con lui”.