Definite le linee guida arbitrali per Euro 2020. Più intransigenza contro gioco duro e contestazioni, ma anche un’interpretazione meno restrittiva degli interventi con il braccio o la mano. Sono queste alcune delle linee guida che direttori di gara e VAR dovranno seguire durante il prossimo europeo, presentate nella giornata di venerdì 4 giugno nel corso di un briefing con la stampa. Roberto Rosetti, capo degli arbitri Uefa, ha presentato le indicazioni dalla sede di Nyon, dove i 22 arbitri Var seguiranno le partite divisi in due sale operative. Ogni gara sarà esaminata da un arbitro Var, il suo assistente ed un secondo unicamente preposto alle situazioni di fuorigioco. Presenti anche tre operatori tecnici, mentre saranno 18 i fischietti che si alterneranno in campo (tra cui Daniele Orsato).
“Si tratta di un sistema che abbiamo già messo in atto con successo in occasione delle finali di Champions ed Europa League” – spiega Rosetti – “La tutela dei giocatori rappresenta la nostra precedenza assoluta. Il cartellino rosso scatterà quindi in caso di interventi diretti alle caviglie o di scivolate pericolose da dietro. Il Var dovrà segnalare all’arbitro i casi in cui ritiene che vi siano gli estremi per l’espulsione, anche se dal campo il direttore di gara ha valutato che il fallo ‘costi’ soli il giallo“.
Il fallo di mano, secondo le decisioni Ifab, sarà punito solo se “intenzionale o se aumenta la superficie corporea in modo innaturale rispetto al movimento naturale del corpo“. Inoltre, il fallo di mano involontario ma punibile in area non costerà sistematicamente un giallo: il cartellino verrà estratto solo qualora il tiro fosse diretto verso la porta (non in caso di cross, per esempio). Non passeranno impuniti poi gesti o parole scorrette, che costeranno un’ammonizione. Se vi saranno assembramenti intorno all’arbitro, almeno un giocatore dovrà essere ammonito e in caso di scontri fra giocatori, almeno un calciatore per ciascuna squadra riceverà il giallo.
“Da quando ha cominciato ad utilizzare il VAR, nel 2019, l’UEFA ha coperto 453 partite con questo sistema ed il VAR ha effettuato 139 correzioni, ossia uno ogni 3,25 partite – ha aggiunto Rosetti -. Il VAR è quasi infallibile sulle situazioni di fatto: il pallone ha varcato o meno una linea di fondo, un giocatore in fuorigioco”. “In compenso, ci si trova in una zona grigia quando c’è da valutare l’intensità. Fino a che punto un trattenuta per la maglia o una spinta può essere considerata fallosa? In certi casi è difficile rendersene conto per video e quindi è meglio non intervenire e fidarsi della valutazione dell’arbitro in campo” ha concluso Rosetti.