L’Italia di Roberto Mancini tinge d’azzurro il cielo della cupa notte di Wembley: gli Azzurri hanno sconfitto l’Inghilterra ai rigori dopo 120 minuti terminati sul punteggio di 1-1, laureandosi campioni d’Europa. L’Italia soffre dopo il gol di Shaw ma nella ripresa domina e trova il pari al 67′ con una zampata di Bonucci Poi l’epilogo dagli undici metri con la decisiva parata di Donnarumma su Saka: siamo sul tetto d’Europa, abbiamo rotto un’astinenza che durava dal lontano 1968. L’Inghilterra, invece, rimane nel passato e a quel lontano 1966.
GLI HIGHLIGHTS DI ITALIA-INGHILTERRA 1-1 (VIDEO)
ITALIA-INGHILTERRA, LA SERIE DI CALCI DI RIGORE (VIDEO)
ITALIA-INGHILTERRA 1-1, LE PAGELLE
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CRONACA – Pronti e via, Luke Shaw spegne l’entusiasmo degli azzurri e accende Wembley dopo due minuti. Tutto parte da un’azione nata da Kane, il quale si abbassa e allarga il gioco sulla destra, dove arriva Trippier: il suo cross dal vertice dell’area di rigore trova Shaw sul secondo palo, lasciato colpevolmente solo dalla retroguardia italiana. Inizio shock per gli uomini di Mancini, i quali per circa 15 minuti soffrono la verve dei Tre Leoni. Troppi errori tecnici in campo per gli azzurri, che a metà primo tempo temono il peggio: Jorginho si accascia e viene soccorso dallo staff sanitario; per fortuna il centrocampista azzurro stringe i denti e riprende il suo posto in mezzo al campo. Gli azzurri non trovano sbocchi e non di rado fanno ruotare il pallone sulla trequarti in maniera sterile. L’unico sussulto nel primo tempo dell’Italia arriva al 36′, ed è targato Chiesa: il numero 14 va via a Shaw e calcia dalla lunga distanza, col pallone che sibila non lontano dalla porta di Pickford.
Nella ripresa l’Italia ha un’occasione al 51′ con una punizione di Insigne dai 25 metri: il capitano del Napoli mira il palo coperto da Pickford, ma la conclusione è decisamente distante dall’obiettivo. Al 58′ è ancora il fantasista partenopeo a mettere apprensione agli inglesi: da posizione decentrata prova la conclusione in porta, Pickford non è perfetto ma riesce a respingere. Nel secondo tempo c’è solo l’Italia: gli inglesi ci provano solo con un velleitario colpo di testa di Stones. Gli azzurri con Chiesa portano avanti le prove tecniche per il pareggio: al 62′ l’esterno sterza sul destro all’interno dell’area di rigore, Pickford si distende completamente e respinge. Al 68′, finalmente, l’Italia apre la cassaforte: a scassinarla è Leonardo Bonucci. Sugli sviluppi di calcio d’angolo Verratti anticipa Mount e colpisce il palo: il pallone tuttavia viene raccolto dal difensore della Juve, che insacca in rete. I nostri, rinvigoriti, vanno addirittura a un passo dal vantaggio con Berardi: elude la linea difensiva inglese, ma colpendo al volo mette sul fondo. Gli Azzurri stazionano con costanza nella trequarti inglese, ma non c’è nient’altro da ravvisare all’interno dei regolamentari, fatta eccezione della sostituzione che ha visto uscire Chiesa ed entrare Bernardeschi.
Primo tempo supplementare, un’occasione per parte. Prima per l’Inghilterra: il centrocampista prova una conclusione dalla distanza col pallone che termina sul fondo non di molto. Poi la nostra occasione, più clamorosa: Emerson va via sulla sinistra e crossa in maniera tesa verso il centro, Pickford se la ritrova incredibilmente sulla schiena e anticipa Bernardeschi. Nel secondo tempo supplementare due episodi da ravvisare. Sterling riceve in posizione profondissima, ma viene per nostra fortuna intercettato da Chiellini; Jorginho, in seguito, rischia il cartellino rosso a causa di un intervento con piede a martello su Grealish. Il sottile filo dell’equilibrio non si spezza neanche ai supplementari.
Si va dunque ai calci di rigore, uno psicodramma per gli Azzurri. Perlomeno all’inizio: gli inglesi segnano con Kane e Maguire, l’Italia paga il rigore sbagliato da Belotti. Poi uno spiraglio di luce: Rashford esita e centra il palo. Bernardeschi ha il sangue nel ghiaccio, la mette centrale facendo buttare Pickford. Sancho sembra regalare anticipatamente l’Europeo all’Italia facendosi ipnotizzare da Donnarumma, ma Jorginho non sfrutta il match point come fatto contro la Spagna. Poco male, dobbiamo soffrire solo pochi secondi in più prima di diventare campioni d’Europa: Gigio para anche il rigore di Saka. No, the European Cup is not coming home: is heading to Rome.