“Secondo me i giocatori non si dovrebbero inginocchiare, perché Black lives matter è una situazione molto americana. Ci sono delle situazioni anche qui in Italia, ma quella è un’altra realtà, un altro mondo, lì un poliziotto ha ammazzato un uomo di colore, qui un poliziotto non ha quasi neanche libertà di agire, se fa male a un gatto lo mettono in galera”. Il campione di salto in lungo Andrew Howe è intervenuto ai microfoni di Radio Cusano Campus sulle polemiche riguardo al supporto dei calciatori al movimento ‘Black lives matter’. “Non ho mai subito episodi di razzismo, forse qualcosa quando giocavo a calcio da piccolo, ma era più una questione di ignoranza, gente che mi insultava magari per provocarmi”. Così
“Sicuramente è pieno di razzisti, ci sono molte persone che discriminano per ignoranza. Se poi ci dobbiamo inginocchiare nei confronti del razzismo nel mondo, per le ingiustizie, allora quello è un altro discorso. Però se dobbiamo inginocchiarci per un movimento specificatamente americano mi sembra una forzatura sotto certi punti di vista. Se mi trovassi in America mi inginocchierei, ma sono italiano. Non è che dobbiamo inginocchiarci solo per essere politicamente corretti”, ha aggiunto.