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Procedura disciplinare dell’Uefa aperta anche nei confronti della Croazia dopo gli incidenti che hanno visto come protagonisti i suoi sostenitori durante la partita di ieri contro la Repubblica Ceca nella seconda giornata di Euro 2016. Al 41′ del secondo tempo i tifosi croati hanno prima lanciato alcuni fumogeni sul rettangolo di gioco, e successivamente con un petardo hanno colpito uno steward intervenuto per spegnerli, obbligando l’arbitro a sospendere il match per qualche minuto. La federazione croata si aspetta di ricevere una multa per questi spiacevoli episodi ma nel frattempo i calciatori croati si schierano contro i propri tifosi che rischiano così di far terminare anzitempo l’Europeo alla loro squadra.
Rakitic al termine della partita è chiaro: “Rischiamo di tornare a casa. Vediamo se possiamo giocare contro la Spagna. Potremmo essere costretti a tornare a casa noi dopo quello che è successo. Non abbiamo giocato a porte chiuse per caso”. Rakitic imputa al lancio dei fumogeni e al conseguente stop anche la mancata vittoria: “Fatta eccezione per gli ultimi venti minuti abbiamo giocato molto bene, ma dopo la sospensione della partita per alcuni minuti per via del fumo in campo abbiamo perso il ritmo. Quanto al rigore, dobbiamo fare affidamento su ciò che ha visto l’arbitro. Comunque – ha concluso il croato – se troviamo il nostro gioco, non ci sarà alcun problema a passare il turno“.