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È un Carlo Tavecchio entusiasta, quello che si presenta ai microfoni di ‘Radio anch’io sport’ dopo il grande esordio dell’Italia a Euro 2016: “Contro il Belgio, è stata una prestazione maiuscola di una squadra che ha dato tutto. Il commissario tecnico l’ha preparata bene, in un momento in cui pochi credevano in noi, con tante perplessità. Conte ha dimostrato quanto valga la sua capacità di capire i giocatori e di coagularli, con concetti chiari – ha affermato il presidente della Federcalcio italiana – Rimpianti per addio Conte dopo gli Europei? No. Quando abbiamo firmato il contratto sapevo perfettamente che dopo due anni avrebbe lasciato la Nazionale. Conte voleva fare una grande esperienza all’estero: siamo contenti di quello che ha realizzato e di quello che farà. Oggi parliamo del primo tassello: abbiamo un Europeo davanti, nel quale ora siamo consci della nostra forza. Sono gli altri che devono tremare quando giocano contro l’Italia, non il contrario. Il marchio Italia è sempre importante nel calcio; tutto il resto è nebbia“.
“Abbiamo festeggiato? Poco. Già dalle due di notte Conte pensava alla Svezia. Questa mattina siamo al lavoro. Siamo tutti pronti a tornare in campo e vogliamo provare a far bene anche nella seconda gara. Se facciamo un’altra vittoria siamo già avanti. La Federazione è presente e non vuole far mancare niente ai suoi giocatori: questo vale nella buona e nella cattiva sorte. Ieri sera è stata una lezione non solo di calcio ma anche di comportamento”, ha spiegato ancora Tavecchio, che poi elogia i tifosi azzurri: “A Lione ieri sera c’erano 12mila italiani: non ho visto alcuno screzio. Abbiamo dimostrato di essere un Paese civile, con grande correttezza e signorilità“.
Infine una battuta sulla nomina di responsabile dell’area tecnica di Marcello Lippi, per il momento bloccata considerando il possibile conflitto di interessi con la professione di procuratore esercitata dal figlio: “Abbiamo fatto quella scelta coi nostri collaboratori ovvero creare un’area tecnica a capo della quale serviva un tecnico preparato e la scelta è caduta su Lippi. Onestamente tanti problemi sono sorti dopo, così ho ritenuto di passare alla magistratura sportiva l’esame della questione. Il figlio di Lippi fa il procuratore, ma non è un problema della Federazione. Noi il futuro lo abbiamo demandato ai saggi federali che ci diranno se è possibile superare questo ostacolo normativo. Adesso sto pensando a quale potrebbe essere una soluzione conveniente, personalmente vorrei un’area tecnica competente, dove ci sia una specie di cantera con i nostri allenatori e i ragazzi dai 15 anni in poi“.