A Parigi, in un coloratissimo Saint Denis è andata in scena Irlanda-Svezia, la prima partita del girone E. Al termine di una partita fisica e tutto sommato equilibrata, il risultato finale è 1-1, con le reti siglate da Hoolahan e autogol di Clark.
Irlanda
Randolph 6
Non è mai impegnato seriamente, Qualche buon intervento ma sul gol non può nulla.
Coleman 7
Il terzino dell’Everton si conferma una delle certezze di questa Irlanda confezionando un’ottima prestazione senza sbavature. L’azione del gol parte da una sua personale iniziativa e da un suo assist praticamente perfetto per Whelan.
Clark 5,5
Dopo un primo tempo senza troppi rischi, nel secondo tempo va in difficoltà fino all’autogol dell’1 a 1.
O’Shea 6
Il capitano e veterano della squadra irlandese guida bene la sua difesa per almeno 60 minuti, diminuisce l’intensità della sua partita consequenzialmente al cambio di passo della Svezia dopo il gol subito.
Brady 7
Propositivo dall’inizio alla fine, nella fase difensiva appare sempre concentrato e si sovrappone con continuità sfiorando anche il gol nel primo tempo al termine di un azione solitaria. Una bella sorpresa.
Whelan 6
Può essere considerato l’allenatore in campo dell’Irlanda. Fa da collante tra i vari reparti ed equilibra bene la squadra in campo.
McCarthy 6
Tra i più vivaci e continui a centrocampo per intensità e movimento, a volte però sembra troppo timido nel proporsi in avanti.
Hendrick 7
A centrocampo è un tuttofare, si danna l’anima per tutta la gara offrendo intensità, raddoppi difensivi e anche qualche inserimento offensivo alle spalle della difesa svedese. Generoso.
Hoolahan 7
Posizionato come trequartista, è bravo a svariare su tutta la linea del centrocampo offrendo anche un notevole contributo agli attacchi dell’Irlanda fino al bellissimo gol realizzato all’inizio del secondo tempo. (77’ Robbie Keane s.v.)
Walters 6
Incarna a pieno lo spirito di questa Irlanda, interpreta la gara come una conquista del territorio e cerca continuamente lo scontro fisico coi difensori avversari. Esce stremato al 63’(McLean 5,5 Non incide mai.)
Long 5,5
Tanto movimento ma in poche occasioni si fa trovare pronto.Nei contrasti aerei è svantaggiato di fronte all’altezza dei difensori svedesi ma anche nelle ripartenze non risulta mai decisivo. Poteva fare decisamente meglio
Svezia
Isaksson 7
Sempre concentrato, risulta decisivo in più occasioni. Con le sue parate dà certezza all’intera squadra.
Lustig 5,5
Sulla sua fascia fa il minimo sindacabile. (45’ Johansson 5,5 Come il suo compagno, si limita al compitino)
Lindelof 5
In difficoltà per tutta la gara, è insicuro anche nelle coperture e nei disimpegni più semplici.
Granqvist 6,5
In una difesa che dà la sensazione di soffrire ogni volta che viene attaccata, lui sembra l’unico a tenere le marcature e ad opporsi con sicurezza sugli attacchi irlandesi. Costante per tutta la gara, a volte è anche scaltro nell’uscire palla al piede dalla difesa.
M.Olsson 6
E’ l’unico esterno dei suoi a sovrapporsi costantemente e a cercare l’uno contro uno, partita tutto sommato positiva.
S.Larsson 5
Confusionario e disorientato tatticamente, raramente azzecca la scelta giusta. È tra i peggiori dei suoi
Lewicki 5,5
Gara di intensità e corsa ma è colpevole di non assumersi mai la responsabilità di far partire l’azione. Anche in fase offensiva il suo contributo è praticamente nullo. (85’ Ekdal s.v.)
Kallstrom 6
Primo tempo da dimenticare, nel secondo invece si fa trovare quasi sempre pronto nel far partire l’azione da centrocampo, ma è troppo discontinuo nella prestazione.
Forsberg 6,5
Intensità, cambio di passo e aggressività, mantiene questo credo tattico per 90 minuti rivelandosi tra i migliori della sua squadra.
Berg 5
In attacco non incide mai, a volte sembra addirittura rinunciare a combattere contro i difensori avversari. (59 ’Guidetti 6 Il suo contributo è importante per la crescita della Svezia negli ultimi 30 minuti.
Ibrahimovic 7
In una Svezia priva di idee offensive, rappresenta il faro e l’unica luce capace di accendersi per I suoi. Decisivo nell’azione del pareggio, nel secondo tempo si carica letteralmente la squadra sulle spalle. Leader indiscusso.