Calcio

Eriksson: “Sono felice, mi dicono belle cose mentre sono in vita, non aspettano che sia morto”

Sven-Goran Eriksson
Sven-Goran Eriksson - Foto Marco Iacobucci / IPA

Sven-Goran Eriksson è pronto a realizzare uno dei suoi sogni. Dopo aver scoperto la sua grave malattia, l’ex allenatore della Lazio riuscirà a coronare il sogno di una vita: guidare il Liverpool ad Anfield. Sarà lui a gestire la squadra delle vecchie glorie dei Reds, in occasione della partita con le leggende dell’Ajax.

“È un sogno per me. Non avrei mai pensato potesse accadere. Ho sempre sognato di allenare il Liverpool, ma non è mai successo. Quando mi è stato chiesto di prendere parte a questo evento pensavo fosse uno scherzo, ma poi sono stato contattato e ho accettato subito. Il fatto che sia un evento benefico, rende il tutto ancora più bello. Sono felice e mi sento fortunato, perché tutte le cose belle che ho fatto nel corso della mia carriera vengono celebrate mentre sono in vita. Questo non è normale: di solito una persona deve morire, bisogna andare al funerale prima che la gente ricordi quanto di bello hai fatto in vita. Io sono felice perché queste cose me le dicono mentre sono ancora in vita. Scusate per l’onestà, ma è vero”. Queste le parole dell’allenatore, visibilmente commosso.

Poi smorza un po’ il momento, rassicurando di stare bene nonostante la pessima diagnosi: “Le mie condizioni? Il medico dice che non sto bene, ma mi sento molto bene. Ho quello che ho, so che è un cancro e che non si può curare. È una specie di lotta, ma non sono seduto in un angolo a piangere. Vivo nella vita come vivevo prima, o quasi. E va tutto bene. Il trattamento sta andando bene, ci sono alti e bassi ovviamente. Sono ancora in piedi insomma”.

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