Il direttore sportivo dell’Empoli Pietro Accardi ha parlato in conferenza stampa del mercato estivo: “Il mercato è stato molto difficile perché l’Empoli ha oculatezza nell’operare. Dobbiamo sempre vendere per esigenza, rispetto all’anno scorso abbiamo speso anche meno. Ci sono anni in cui la società ha maggiore bisogno di entrate e dobbiamo comportarci di conseguenza. Da questo nascono poi delle difficoltà. In questo momento le responsabilità sono più della società che della squadra e dell’allenatore. Solo nell’ultima settimana abbiamo fatto 4-5 innesti, ci sono state delle difficoltà. Abbiamo perso figure che avevano un peso specifico, finalmente si è chiuso il mercato, poi c’è la sosta che per noi è adesso importante per far crescere i meccanismi. Sono fiducioso e ottimista per il futuro. L’addio di Piccoli è stata una scelta – continua il direttore sportivo – Giochiamo con una punta e ne abbiamo tre attualmente: Caputo, Destro e Shpendi, sul quale puntiamo moltissimo e pensiamo che possa crescere”.
Accardi continua la sua analisi, parlando di acquisti specifici: “Volevamo sfoltire la rosa degli attaccanti, all’interno della squadra abbiamo calciatori che possono anche fare la seconda punta. Ci sentiamo coperti, ecco il motivo di lasciar andare Piccoli e inserire Maleh. Akpa Akpro? Noi volevamo proseguire con un modulo nato nelle ultime quattro giornate dello scorso campionato, ma a Empoli non ci sono giocatori che spostano gli equilibri. L’Empoli ha sempre formato un gruppo, lo stesso Akpa è stato preso l’ultimo giorno di mercato perché non è venuto Zurkowski. Non è il singolo che qui fa la differenza. Volevamo cambiare modulo perché la squadra non lo sosteneva. L’arrivo di Bastoni nasce dal cambio di modulo, di inserire centrocampisti con più forza e temperamento. Destro? Capisco che ci possa essere scetticismo nei suoi confronti ma per noi è importante. Destro è stato anche sfortunato, bisognava dargli il tempo per un discorso di struttura. Quando si è fatto male, l’infortunio è stato molto grave ed è stato fuori per sei mesi. La scelta di riprenderlo nasce dalle sue qualità, che nessuno mette in discussione. E lui aveva voglia di tornare”.
“Qualcosa c’è stato, ma nel momento in cui abbiamo venduto i primi due pezzi, com’era già successo nella precedente sessione, abbiamo deciso di non sederci per eventuali trattative. Va dato atto alla società, perché ha fatto tanti sacrifici, c’è da riconoscerlo. Non dobbiamo mai dimenticarci chi siamo e da dove veniamo. Dobbiamo essere ottimisti, Io vi posso assicurare che i ragazzi sono straordinari, si allenano con voglia e intensità, sono i primi a starci male e hanno bisogno di sostegno. Baldanzi? Per crescere deve imparare a gestire certe aspettative – aggiunge Accardi – Questo vale per tutti, anche per me e per l’allenatore. Bisogna dargli il tempo di viverle. Sono d’accordo con il mister, deve imparare a fare più ruoli, perché anche ieri è vero che è partito esterno ma aveva la possibilità di accentrarsi. Tante squadre non giocano col trequartista, deve imparare, ma può fare anche la seconda punta per le caratteristiche che ha”.