Tutto pronto per le elezioni 2018 della Figc che avranno luogo lunedì 29 gennaio a Fiumicino. Il calcio italiano è chiamato ad una svolta per ripartire dopo il disastro di San Siro del 13 novembre al termine di Italia-Svezia che sancì l’esclusione della nazionale azzurra dai Mondiali come non accadeva dal 1958. La sconfitta nel 1958 tra Italia e Irlanda del Nord fu la causa della fine del mandato dell’allora presidente Ottorino Barassi e del conseguente commissariamento della Figc. Toccò quindi a Bruno Zauli nella veste di commissario straordinario prima, e ad Umberto Agnelli poi guidare il calcio italiano dopo la disfatta nelle qualificazioni alla rassegna iridata.
Al momento i candidati alla presidenza sono tre: Gabriele Gravina, numero uno della Lega Pro; Cosimo Sibilia, presidente della Lega dilettanti e Damiano Tommasi, capo dell’Assocalciatori. Saltata in extremis invece la candidatura di Claudio Lotito per mancanza di un numero sufficiente di adesioni.
Ma come funziona l’elezione del presidente Figc? I 275 delegati dell’assemblea elettiva eleggono il presidente a scrutinio segreto. I delegati agiscono in rappresentanza della Lega Nazionale Professionisti Serie A (20 delegati), della Lega Nazionale Professionisti Serie B (22), della Lega Italiana Calcio Professionistico (56), della Lega Nazionale Dilettanti (90), degli atleti (52), dei tecnici (26), dell’Associazione Italiana Arbitri (9). Con il 34% è la LND ad avere più peso elettorale, seguita poi dall’Aic (20%), dalla Lega Pro (17%) e dalla Serie A (12%). Con il 10% gli allenatori precedono Serie B (5%) e AIA (2%).
Il presidente Figc viene eletto al primo turno se ha la maggioranza qualificata del 75% (tre quarti dei voti validamente espressi), se si va al secondo turno sarà necessaria la maggioranza dei due terzi mentre al terzo scrutinio basterà ottenere la maggioranza assoluta (50% più uno) dei voti validamente espressi dai Delegati componenti l’Assemblea. Nel caso in cui neanche questa maggioranza fosse raggiunta, si procederebbe al ballottaggio tra i due candidati più votati: anche in questo caso sarà eletto il candidato che otterrà la maggioranza assoluta. Nel conteggio dei voti validamente espressi si terrà conto delle schede bianche, ma non delle schede nulle.