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Figc, Malagò: “Io commissario? Non lo so, ma opzioni sono più di una”

Giovanni Malagò
Giovanni Malagò - Foto Sportface

“Io commissario? Onestamente non lo so, le opzioni sono più di una”. Queste le parole del presidente del Coni Giovanni Malagò in vista della Giunta straordinaria che giovedì 1 febbraio dovrà decidere i termini del commissariamento della Federcalcio. “Stiamo valutando in queste ore, ci sono molte variabili e aspetti da considerare – ha aggiunto il numero uno dello sport italiano a margine della presentazione del nuovo main sponsor della maglia azzurra di volley, al Foro Italico La responsabilità è grossa, il senso del dovere anche: io devo essere rispettoso della Giunta del Coni. Quello che penso è importante, per carità, ma queste sono situazioni che voglio e devo condividere domani con i membri della Giunta perché c’è tutto un percorso di idee che voglio raccontare prima di arrivare alle decisioni”. Malagò si è espresso anche sulla squadra da formare per permettere alla Figc di uscire dalla crisi: “Quanti sub-commissari servono? Non mi sento di dare un numero fisso, in passato sono sempre stati due: uno con competenza tecnico-sportiva e l’altro con competenza giuridica. Però credo che queste persone si debbano avvalere di una serie di soggetti con i quali costruire in questa fase un gruppo capace di traghettare la Federcalcio verso un percorso di vita felice”.

Non credo di esagerare se dico che la Figc si sistema se si definiscono tutte le cose per bene all’interno della Lega di A – ha osservato Malagò – “Il discorso della Lega di A si protrae da tempo. È chiaro che tutte le altre componenti sono sacre e vanno rispettate al massimo, ma se la Lega di A non ha completato un percorso onestamente rimasto fermo, zoppo, la Federcalcio non esce fuori dai suoi problemi”. Malagò ha stilato anche un calendario delle priorità che attendono il prossimo commissario: “La prima cosa da fare è riportare l’armonia perché il mondo del calcio è spaccato e si è visto in modo sin troppo palese – ha sottolineato il presidente del Coni – Il commissario deve lavorare su questo: non serve avere l’unanimità, ma è assolutamente indispensabile un consenso diverso rispetto a quello che ha caratterizzato il calcio negli ultimi tempi. Bisogna cominciare subito ma temo che ci vorrà del tempo”.

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