“La situazione del calcio non è semplice, mi sembra sotto gli occhi di tutti. È una situazione particolarmente atipica, anomala. Noi siamo pronti a dare una mano se necessario: mi sembra un’ipotesi costruttiva, ma questo discorso va preso nel modo giusto perché io non ho alcuna intenzione di fare un braccio di ferro. Anche perché il calcio è fondamentale, ma c’è altro nella vita”. Queste le parole del presidente del Coni Giovanni Malagò sulla situazione della Federcalcio dopo la mancata qualificazione dell’Italia ai Mondiali 2018, con il presidente Tavecchio dimissionario e la Lega di A che oggi si riunisce nuovamente per cercare di eleggere i propri rappresentanti. “Senza questo presupposto il Coni non soltanto può, ma deve commissariare la Figc – ha sottolineato il numero uno dello sport italiano ai microfoni di ‘Circo Massimo’ su Radio Capital -. Del resto pensare di indire le elezioni per scegliere un nuovo presidente federale lasciando tutto il resto inalterato non è il modo migliore. La Lega di A vale solo il 12 per cento nel momento delle elezioni, ma trascina tutto e tutti, è il motore del movimento: se non trova la quadra, forse è il caso di prendere un provvedimento che riguarda tutto il sistema”.
Interrogato sui nomi dei candidati usciti sui giornali, Malagò ha preferito non commentare: “Vegas presidente della Lega di A? Non lo conosco, non so dare un giudizio e comunque non lo darei. Perché io non tifo per nessuno, non ho nessun nome. Penso però che sia relativamente poco serio che si possano proporre delle persone di qualità, impegnate in altri ruoli, senza la sicurezza che abbiano 14 voti in Lega. In ogni caso se il calcio, in modo giusto o sbagliato ma comunque legittimo, tira fuori questi nomi, Tavecchio convocherà le elezioni ed entro novanta giorni si avrà il nuovo presidente”.