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“Purtroppo oggi dobbiamo certificare che il 73% tanto difeso e tanto discusso non c’è più”. Lo ha annunciato il presidente dell’Associazione italiana calciatori Damiano Tommasi che dunque rompe l’alleanza con il presidente della Lega Nazionale Dilettanti Cosimo Sibilia e il presidente della Lega Pro Gabriele Gravina in vista dell’Assemblea elettiva che si svolgerà il prossimo 22 ottobre all’Hotel Hilton di Fiumicino. “Questo gruppo (73%) ha sempre cercato di mantenere la compattezza su un presupposto chiaro: nessuno dei tre candidati alle elezioni di gennaio avrebbe ripresentato la candidatura e avremmo individuato insieme un presidente condiviso che potesse rimetterci attorno allo stesso tavolo per parlare di calcio, di progetti sportivi necessari e di riforme del sistema calcio invocate da tutti – ha sottolineato Tommasi tramite un comunicato ufficiale apparso sul sito dell’Associazione italiana calciatori – Ahimè non la pensavamo tutti allo stesso modo e, in una sorta di balletto dell’impossibile (individuare altro dirigente condiviso) ci siamo trovati in una corsa al rinvio di qualsiasi decisione. Fin dai primi giorni dopo aver appreso, o meglio, aver ipotizzato la non candidabilità di Giancarlo Abete, Cosimo Sibilia e Gabriele Gravina hanno ripreso un discorso interrotto il 29 gennaio e di fatto si è delineata una corsa verso un verdetto sicuramente opposto alle premesse dello stare insieme”.
“Dispiace pensare che il calcio debba ripartire con le stesse dinamiche con le quali si è fermato ma con l’ambizione di essere diversi – prosegue Tommasi – Credo che per cambiare le cose si debba passare da cambiare i comportamenti, per fare le riforme dobbiamo sentirci protagonisti e responsabili tutti, ognuno con le sue peculiarità ma con l’obiettivo di sentirsi a casa. Ci saranno avvicendamenti? Ci sarà la lungimiranza di coinvolgere una figura che unisca anziché disperdere la compattezza paventata? Ci sarà di nuovo Giancarlo Abete proponibile? Di sicuro l’auspicio e la speranza sono quelle di ripartire con il calcio italiano cambiando per una volta le dinamiche che, ad oggi, sembrano dure da estirpare. Sicuramente un piccolo/grande cambio di marcia mi aiuterebbe a sentirmi, anche in Figc, un po’ più a casa”.