L’attuale presidente della Lega Pro, Gabriele Gravina si racconta ad un’intervista esclusiva al Corriere della Sera, analizzando la situazione prima delle elezioni della Figc del 29 gennaio. Gravina ha annunciato la propria disponibilità a candidarsi: “Decideranno venerdì le mie società. Per rifondare il calcio, ho preparato una piattaforma programmatica di 50-60 pagine, una rivoluzione culturale vera e non solo annunciata come troppe volte è successo. Un secondo Rinascimento o, meglio ancora, un nuovo Umanesimo”.
Queste le critiche del presidente della Lega Pro nei confronti di Damiano Tommasi dopo che l’ex giocatore della Roma ha lanciato sui social la propria campagna elettorale: “La sintesi non possiamo trovarla via social. Non è il momento di chiedere, ma di dire quello che si pensa. A me sembra che Damiano non veda oltre se stesso. L’altro giorno, quando ci siamo incontrati, sono stato io a fare la proposta. Ma lui ci ha informato che vuole diventare presidente. Per rifondare il calcio, ho preparato una piattaforma programmatica di 50-60 pagine, una rivoluzione culturale vera e non solo annunciata come troppe volte è successo. Un secondo Rinascimento o, meglio ancora, un nuovo Umanesimo. La sostenibilità è fondamentale per garantire una migliore qualità sportiva.”
Gravina ha infine parlato della possibilità di un solo candidato: “In questo momento non penso di poter delegare per risolvere i problemi. Dico solo che chiunque guiderà la Federcalcio deve ascoltare la mia Lega e pensare ai presidenti trascinati verso il dissesto economico. Ancelotti o Conte? L’allenatore non è l’unico elemento fondamentale. Per trovare l’equilibrio è determinante l’armonia tra tutte le componenti: calciatori, allenatore, dirigenti e tifosi.”