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Come da pronostico adesso è arrivata l’ufficialità: Umberto Calcagno è il nuovo presidente dell’Associazione calciatori. “Dopo esser stato calciatore e aver vissuto tanti anni nell’Associazione, questo e’ il coronamento di un sogno”. Attraverso queste parole Calcagno esprime tutta la sua felicità per il successo delle elezioni dell’Assemblea Aic a Milano e non vede l’ora di ricoprire il ruolo che fino ad oggi aveva visto in carica Damiano Tommasi.
Ieri a “La Repubblica” Umberto Calcagno era stato intervistato prima della sua successione a Tommasi come presidente dell’Assocalciatori: “Quello degli stipendi è uno specchietto per le allodole: chi negli ultimi 10 anni ha fatto scelte sbagliate le paga oggi. Va bene ridurre i costi, ma non sento mai parole come progettualità e sostenibilità“, aveva affermato Calcagno riguardo al taglio degli stipendi .
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Riguardo alle risorse da distribuire ai club di Serie A e alla vendita dei Diritti Tv Calcagno è chiaro: “Gli accordi della Serie A con i fondi di investimento dà la sensazione che il sistema sia capace di generare nuova ricchezza. Ma la vera sfida è capire come ridistribuire queste risorse. Non dobbiamo ostacolare lo sviluppo della nuova Champions, ma monitorare sì: anche il negoziato dei diritti tv in Serie A. Va tutelato il sistema solidaristico: in caso di retrocessione non può esserci la morte del club. E i calciatori della Nazionale hanno già donato 4 milioni al fondo di solidarietà dei calciatori. “Riguardo ai calendari così fitti serve una riflessione: in futuro il rischio è che i migliori giocatori giochino sempre meno nei campionati nazionali, falsandoli. L’AIC insieme a Fifpro, sindacato mondiale, ha sollevato il tema”, conclude Calcagno.
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