Alla vigilia di Roma-Inter, la Gazzetta dello Sport ha intervistato uno che sia nella Capitale che a Milano è stato decisamente amato nel corso degli ultimi anni: Edin Dzeko. “Se devo scegliere un Roma-Inter, vado sul 3-0 nel primo match dopo il mio passaggio in nerazzurro. Tornavo all’Olimpico, il mio stadio: un’emozione fortissima, mai provata”. Il calciatore bosniaco da ormai più di un anno è in Turchia dopo l’addio all’Inter: “Mi è sembrata una decisione strana quella di lasciarmi andare da parte della società, perché ero stato titolare in tutte le partite importanti, compresa la finale di Champions. Poi col tempo ho capito e rispettato la loro scelta. Sono stati due anni importanti…”
Un’avventura finita appunto con la finale persa a Istanbul: “Un grande rimpianto, non riesco a guardare quanto capita l’azione del gol del City. Io titolare al posto di Lukaku? Ero tranquillo, sapevo cosa potevo dare. Secondo voi un allenatore mette in campo un giocatore meno forte di quello che va in panchina? Alla fine Lukaku è entrato e ha avuto 30 minuti a disposizione…”
“Inzaghi sa coinvolgere tutti nel progetto, non è semplice in spogliatoio con grandi campioni – aggiunge Dzeko -. Mourinho? Sono molto orgoglioso di averlo qui al Fenerbahce. Lui già quando andai via da Roma fece capire di non esserne molto felice”. Infine un pronostico sulla Serie A: “Spero nell’Inter, è ancora la migliore, ma il Napoli è entrato in “Modalità Conte”. Un peccato non essere allenato da lui”.