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L’ex ct del Brasile Carlos Dunga, intervenuto a ‘Radio Toscana’, ha parlato dell’emergenza Coronavirus: “Rispetto a ciò che sta avvenendo in Italia con il Coronavirus in Brasile abbiamo una situazione diversa, più complicata perché tante persone fanno lavori giornalieri e non potendo adesso lavorare non hanno da mangiare. Sono in difficoltà anche le strutture per anziani e bambini. Ho coinvolto vari amici che sono titolari di supermercati e padroni di aziende e insieme a Tinga e D’Alessandro, ex giocatori dell’Internacional di Porto Alegre, metteremo a disposizione altre 10 tonnellate di cibo”.
Dunga si è speso in prima persona per dare una mano alla risoluzione dei problemi sanitari derivanti dal Covid-19: “E’ una cosa che faccio da oltre 20 anni. Attività di assistenza per persone in difficoltà, bambini, anziani, ospedali. Ho ancora tanti amici in Italia e ho seguito con apprensione cosa succedeva, ho parlato con alcuni di loro, come Amoroso che sta a Udine, per avere aggiornamenti”.
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L’ex giocatore della Fiorentina ha detto chiaramente che il calcio passa in secondo piano in una situazione come questa: “Mi dispiace molto per questa situazione che sta vivendo il paese. Il mio augurio e’ che l’Italia ritorni come prima e credo che la gente ne uscirà molto più forte. Quando e come ripartirà il calcio? Il calcio da’ felicita’ alle persone, ma ora l’obiettivo e’ salvare vite. Fino a che non c’e’ un controllo preciso della situazione il calcio passa in secondo piano. Dopo potremo cominciare a pensare anche a come ripartire, anche senza pubblico, facendo solo vedere le partite in tv. Darebbe comunque una distrazione per le persone anche se non e’ la cosa ideale”.
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