Il girone C è tra i più complicati di Euro 2024, nonché tra i più incerti: l’Inghilterra è favoritissima ed è subito attesa dallo stress test contro la Serbia, ma prima, nel pomeriggio, ecco forse una partita chiave di questi Europei, quella tra la Slovenia e la Danimarca. Da un lato una outsider totale come la nazionale di Kek, dall’altra i danesi di Hjulmand che difendono la semifinale di tre anni fa in una rassegna continentale ricca di intoppi, a cominciare dall’arresto cardiaco di Eriksen, che oggi c’è ancora e che col compagno del Manchester United, Rasmus Hojlund, proverà subito a far brillare gli scandinavi.
Del resto, c’è un doppio tabù da sfatare per la Slovenia: è tra le cenerentole di questa rassegna, alla seconda partecipazione in assoluto dopo quella del 2000 in cui raccolsero due pareggi e una sconfitta, venendo ovviamente eliminati. Dunque, il piccolo paese che confina con l’Italia non ha mai vinto una partita agli Europei e probabilmente questa può essere la grande occasione per riscrivere la propria storia: per avanzare agli ottavi, visto che anche il terzo posto può qualificare, le speranze restano comunque alte, anche se il valore della rosa è certo tra i meno importanti tra le ventiquattro. E poi, gli sloveni non hanno mai battuto i danesi nella loro storia: un pareggio e ben cinque sconfitte, anche se questa Slovenia con Oblak in porta ha un top player tra i pali e davanti possono contare su Sesko del Lipsia pronto a trascinare questa selezione.
La Danimarca punta senza mezzi termini ad arrivare più avanti possibile: è una nazionale molto ambiziosa, ricca di talento e di giocatori che quando vestono questa maglia si trasformano rispetto ai club, anche a livello di personalità. E’ chiaro che rivincere come nel 1992 è certamente impossibile e impensabile, ma le semifinali di Euro 2020 sono ben vive nella mente dei tifosi e alla fine la rosa non è stata rivoluzionata più di tanto: è quello l’obiettivo, più un sogno nascosto, di sicuro servirà subito una vittoria per mettere le cose in chiaro e non rischiare spiacevoli sorprese in un raggruppamento che può riservarne e non poche.