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In Gran Bretagna verranno condotte a breve delle ricerche sui legami tra il doping nel calcio e la demenza senile, dopo i casi nella nazionale inglese vincitrice nel Mondiale del 1966. Lo ha reso noto la Football Association, la federcalcio inglese, dopo i tanti appelli lanciati dalle diverse associazioni di calciatori: la FA indagherà dunque sui legami tra il calcio e la demenza in età avanzata che sono emersi con particolare frequenza negli ultimi anni. Già dal 2014 la Federcalcio britannica si era impegnata per finanziare uno studio in merito a questo triste fenomeno, in collaborazione con la Professional Footballers’ Association, cercando di coinvolgere inutilmente anche la Fifa. Un portavoce della FA ha fatto sapere che si continuerà a cercare una collaborazione con l’organismo internazionale ma soprattutto verrà portata avanti una ricerca da avviare soltanto sui casi britannici. Che, ad oggi, sono comunque parecchi e rilevanti secondo un’inchiesta condotta dal Daily Telegraph. Ad esempio quelli più eclatanti riguardano la nazionale inglese che nel 1966 vinse il campionato del Mondo: quattro di loro – Jack Charlton, Martin Peters, Nobby Stiles e Ray Wilson – hanno mostrato problemi di demenza senile. Ma, soprattutto, nel 2002 fece discutere e allarmare la morte dell’ex nazionale Jeff Astle a 59 anni dopo essere stato colpito da una malattia degenerativa del cervello.