Gianluigi Donnarumma, Mino Raiola e Vincenzo Raiola sono gli attori protagonisti di una vicenda surreale e grottesca mentre il Milan, sullo sfondo, recita il ruolo di comparsa. Nemmeno gli sceneggiatori di ‘Boris’ avrebbero saputo scrivere una trama così avvincente e allo stesso tempo farsesca: i tweet sul profilo ufficiale di Gigio scritti da terzi, l’account Instagram hackerato e subito dopo chiuso (ma non prima di un commento all’amico Plizzari, con il quale l’hacker deve avere un rapporto quasi fraterno) e il tifoso rossonero che va fuori di testa; prima sconvolto dal tweet stile “Donnarumma-Raiola contro il resto del mondo”, poi emozionato per le parole al miele di Gigio su Instagram e, infine, rimasto senza parole per la querelle hackeraggio (che poi c’è gente a cui viene hackerato il profilo social che ci mette settimane a recuperarlo senza potervi accedere e altri che invece dopo 25 minuti hanno facoltà di chiuderlo. Misteri social o tecnologia avanzata polacca?).
Rimanendo in tema cinematografico e cercando un barlume di serietà, l’impressione è che Gigio possa essere candidato all’Oscar come miglior attore, ma rigorosamente non protagonista. Si, perché Gigio, per probabili accordi pregressi tra la famiglia Donnarumma e i Raiola, non sembra avere grande capacità decisionale (eufemismo più grande di Onyewu). Ed è su questo che i tifosi rossoneri e gli osservatori esterni devono concentrarsi. Che Gigio abbia delle responsabilità è palese, ma in questo momento viene anche il dubbio che possa aver scelto la propria fidanzata. “Quell è più bon Gigi, vienn mej sul social. Così c’hai più follouer” potrebbe aver sentenziato uno degli attori di questa splendida commedia greca scritta da Aristofane (a cui però nel 400 a.C fu hackerato il profilo, chissà se l’autore fu proprio lui).
Il post Instagram di Donnarumma era troppo. Troppo sincero, troppo milanista, troppo pro-rinnovo, vero Mino? E allora i Raiola hanno architettato la mandrakata dell’hackeraggio, ormai di gran moda, per smentire le parole al miele di Gigio, confermandole però in parte con l’ultimo tweet del buon Mino, in cui si parla di incontro con il Milan a fine Europeo. Mino ed Enzo ne stanno combinando una dietro l’altra, anche se la “conferenza stampa” (ci vorrebbero 7-8 virgolette) rimane l’opera d’arte dell’intera vicenda.
E il Milan? In silenzio, come giusto che sia, anche perché Gigio, Mino ed Enzo hanno ravvivato la serata degli appassionati senza bisogna di altri attori o comparse. Hanno fatto tutto da soli. Il problema è che Gigio, per fortuna, deve aver frainteso una parte del copione (tutti quei punti esclamativi inseriti da Vincenzo devono averlo confuso) e si è ritrovato a dover improvvisare. Raiola, per l’occasione, si è addirittura ricordato di possedere un profilo twitter che non utilizzava da settembre 2016 !! (ci stanno bene i punti esclamativi no?).
E’ realmente difficile rimanere seri dopo questa nottata a suon di notizie, tweet, smentite ed hackeraggi. E forse è giusto, oggi, cercare di stemperare un po’ la tensione. Senza attaccare Donnarumma (che non si senta infatti attaccato da queste parole, che sono in realtà una sorta di difesa) e cercando di non sparare sentenze troppo in anticipo. Questa vicenda si risolverà presto e, comunque vada, non sapremo mai più del 25% dei fatti realmente accaduti (arriveremo al 50% tra 20 anni all’uscita dell’autobiografia di Gigio intitolata “La mia vita al Galatasaray”?). La commedia avrà una sua fine ben delineata, che sia un rinnovo o meno, ma l’importante è che non diventi la più classica delle tragedie greche.
Nb La volontà di Gigio, come più volte spiegato in maniera dettagliata su Sportface.it, è sempre stata quella di rinnovare. E le frizioni con i Raiola non sono mancate. Allo stesso tempo vi abbiamo sempre segnalato, tramite il nostro Andrea Bani, come il cambio di procuratore non sia mai stata un’opzione presa in considerazione. Ma tra la rottura totale con l’agente e l’amore incondizionato per lo stesso vi sono molte scale di grigio, una delle quali potrebbe diventare un contratto firmato. L’importante è che si esca dalla sceneggiatura e si torni alla vita vera e al rettangolo di gioco. Per il bene di tutti, a partire da Gigio.