Prosegue la diatriba relativa ai diritti tv per la Serie A tra Tim e Sky. L’ultimo capitolo riguarda un ricorso presentato all’Antitrust da Tim nei confronti della pay tv britannica. L’Autorità avrebbe contestato a Sky ‘pratiche commerciali scorrette che violano il Codice di Consumo’ e ‘l’adozione di due distinte condotte scorrette: riguardo la trasmissione di informazioni ingannevoli in merito ai diritti calcistici agli abbonati e riguardo l’applicazione di penali in caso di disdetta anticipata nonostante la possibilità di recedere senza costi’. In una nota, Sky ha spiegato di aver agito nell’interesse dei clienti ‘con una campagna informativa volta a dare agli abbonati comunicazioni tempestive e trasparenti. Tale campagna includeva informazioni riguardante i nuovi contenuti e l’azzeramento del costo del Pacchetto Calcio per tre mesi’.
Allo stesso modo, una settimana fa Sky aveva presentato un ricorso contro Tim per pubblicità ingannevole. In particolare, si puntava il dito contro ‘l’uso di informazioni scorrette e/o false nella vendita dell’offerta calcio’. Il ricorso sarebbe perciò una contromossa da parte di Tim, che ora avrà sette giorni insieme a Dazn per presentare una memoria difensiva e spiegare come vorranno sanare le criticità sollevate dall’Antitrust. In una nota, Tim ha dichiarato fiduciosa ‘che a seguito del contradditorio con l’Autorità verranno chiariti tutti gli aspetti oggetto del procedimento, certi che l’accordo con Dazn ha come obiettivo quello di sviluppare la concorrenza nel mercato della pay-tv, la visione dei contenuti in streaming e accelerare il processo di digitalizzazione del Paese a beneficio di tutti clienti e degli operatori di telecomunicazioni’. Qualora l’Antitrust dovesse ritenere insoddisfacenti gli impegni presentati da Tim e Dazn, verranno prese misure cautelari. Con ogni probabilità, entro il 15 agosto la situazione dovrebbe risolversi.