Un nuovo scandalo rischia di colpire il mondo del calcio. Secondo due relazioni della Guardia di Finanza, che da tempo indaga sull’asta dei diritti della Serie A, metterebbero in evidenza come esista un vero e proprio sistema che ruota intorno a Infront, la società che controlla i diritti di marketing di tutte le squadre del massimo campionato tranne che di Roma e Juventus. Tale sistema influenzerebbe l’aggiudicazione dei diritti tv e di mascherare l’effettiva situazione di alcuni club attraverso l’erogazione di finanziamenti. Tutto ciò sarebbe emerso da alcune intercettazioni telefoniche che descrivono un quadro piuttosto inquietante secondo il quale il calcio, in Italia, sarebbe governato dal triangolo Mediaset-Infront-Lega Calcio.
La scoperta è stata fatta quasi per caso ed è emersa in seguito a uno strascico relativo al pacchetto delle interviste postpartita. Sia Mediaset che Sky hanno cercato di accaparrarselo, ma l’emittente italiana formulò un’offerta maggiore, considerata non valida perchè condizionata ad un accordo sublicenza. Quel pacchetto, però, doveva assolutamente andare a Mediaset, come si evince da alcune intercettazioni. Da lì è partita l’opera della Guardia di Finanza che adesso rischia di far tremare tutto il calcio italiano che conta.
Il deus ex machina, secondo quanto riportato da Repubblica, sarebbe l’ad rossonero Adriano Galliani, amico di Baogarelli, l’uomo della chiamata galeotta. Indagati insieme a Galliani anche il presidente del Genoa, Preziosi, e quello della Lazio, Lotito. Un bel problema per Infront e per i presidenti citati perchè pare che dietro questa manovra ci siano gli uffici legali dell’opposizione, rappresentata da Roma e Juventus, due delle società più importanti del calcio italiano e che sembrano pronte a tutto pur di arrivare in fondo a questa storia. Dalle indagini emerge anche un altro nome, quello di Riccardo Silva, colui che ha vinto l’asta per la commercializzazione all’estero del campionato italiano. Sarebbe lui a fornire soldi ai club in crisi attraverso un complicato meccanismo. Il diretto interessato, però, si difende dichiarando: “Infront è un competitor con cui capita di intrattenere normali rapporti economici. Che noi fatturiamo. Cosa poi loro facciano dei soldi che prendono da noi, non ci riguarda”.