Calcio

Dino Zoff difende Meret: “Un portiere è decisivo quando para. I piedi non servono”

Dino Zoff
Dino Zoff - Foto Marco Battista ed Elisabetta Milone

“Questa storia del gioco con i piedi non mi trova d’accordo, è il caso di finirla: i portieri devono saper fare prima altre cose, solo successivamente migliorare con i piedi. Meret è forte ed è un nazionale, deve trovare modo di giocare: se non nel Napoli, da qualche altra parte“.  Queste le parole di Dino Zoff, ex portiere, che intervenuto ai microfoni di ‘Radio Marte’ commenta la scelta di Gattuso che ha preferito Ospina a Meret. L’ex estremo difensore campione del mondo nel 1982 continua soffermandosi sulla continuità, cosa fondamentale per un portiere: “L’importante è essere impiegato con continuità, soprattutto per un portiere, che ha bisogno sempre più di accumulare esperienza. Fare la panchina non è una buona cosa per Meret. Se deve essere più incisivo nel richiamare i compagni? Quando la palla è nei pressi dell’area, il portiere non ha il tempo di chiamare nessuno, se non sulle punizioni. La personalità di un portiere la vedi in come si comporta tra i pali. Sulla palla lunga o alta, lo sai che c’è il portiere. Sono discorsi che contano relativamente. Se prendi gol, i piedi non servono proprio a un cavolo e la palla torna a metà campo. Ci buttiamo in certe mode in maniera esagerata, perdendo di vista le cose principali. Non mi permetto di entrare nel merito delle scelte di Gennaro Gattuso, faccio solo considerazioni dall’alto della mia esperienza di portiere. Sapranno Gattuso e la società cosa sarà meglio fare. Come detto, per un portiere l’esperienza conta tanto: tutto qua”.

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