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“Da una nostra analisi, presentata alla Figc, riteniamo credibile che si possa arrivare a un 30% di società in meno e sarebbe una catastrofe sotto ogni punto di vista“. Così Cosimo Sibilia, in un’interivsta a “TuttoC.com”, analizza i rischi che corre il mondo del calcio dilettantistico in Italia, al momento fermo come tutti gli altri sport. “I dilettanti rappresentano il 98% del calcio italiano, sono il tessuto sociale oltreché sportivo del Paese, il nostro movimento è fatto di grandi piazzi come in Serie D, ma anche di piccoli paesi – afferma il presidente della Lega Nazionale Dilettanti -. E per questo il problema ha per noi dimensioni enormi e per trovare soluzioni servono interventi importanti da parte delle istituzioni. Con la FIGC abbiamo istituito un tavolo con l’obiettivo di trovare le risposte necessarie per fronteggiare la crisi di liquidità nel breve periodo, poi ci saranno delle iniziative della stessa Federazione per attuale altre misure”.
“Per quanto riguarda i dilettanti può farlo varando misure importanti a sostegno dell’attività – continua Sibilia -, le dodicimila società della LND contribuiscono non solo economicamente, ma anche e soprattutto socialmente al benessere del Paese, rappresentando un baluardo alle cattive abitudini, offrendo a oltre 1 milione di praticanti, la sana occupazione del tempo libero attraverso lo sport”.
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