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Diego Armando Maradona jr., nel corso di un’intervista rilasciata al settimanale ‘Chi’, è tornato a parlare della scomparsa di suo padre e del suo sogno: “Adesso è arrivato il momento di “fare”, di portare a casa un qualcosa che avrebbe reso orgoglioso papà. Sogno di aprire una scuola calcio a Napoli, per ragazzi, che hanno talento ma non hanno l’opportunità o la possibilità economica di mettersi in mostra. E Napoli è la sede giusta perché la sua priorità è sempre stata Napoli. Papà è diventato eterno grazie a Napoli, grazie ai napoletani. Per questo io devo aiutare “la gente” come la chiamava lui. Senza il popolo non vai da nessuna parte, mi ripeteva spesso”.
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“Guardavo la Roma e tifavo per il bel calcio di Francesco Totti. Guardavo quella squadra di cui non pronuncerò il nome, quella dei bianconeri (la Juventus), solo per osservare le giocate di Alessandro Del Piero. Poi il nulla. Come mio padre non ci sarà mai più nessuno, in nessun campo di calcio nel mondo. Lo scriva pure. E poi quale uomo ha unito il mondo in questa maniera giocando a calcio? Solo mio papà. Lo stadio di Napoli intitolato a lui? Ci hanno messo fin troppo tempo a chiamarlo con il nome del suo “proprietario”. Sarebbe bellissimo inaugurarlo con un’amichevole contro l’Argentinos Juniors, la prima squadra di papà. Sono già in contatto con la società: sarebbe un piccolo grande gesto che farebbe piacere al “pibe de oro”, ha concluso Diego jr.
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