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“Questo non è tennis, ci sono undici persone che hanno bisogno di un altro per coordinarle. La scelta del gioco, del passaggio, del dribbling, del tiro, dell’occupazione di una posizione a discapito di un’altra, voglio che corrispondano al cento per cento ai calciatori. Nel calcio di oggi c’è molto meno coraggio e molta meno personalità rispetto a vent’anni fa. Siamo arrivati a questo punto anche grazie agli addestratori che hanno voluto dei soldati. Quando per sistema non permetti libertà di scelta, pensiero e azione, nel tempo troverai più soldati e meno giocatori con personalità. Oggi viviamo in un’era di rinascita dei dieci. Ci sono tante squadre che cercano la qualità”. Con queste parole, Roberto De Zerbi ha sintetizzato la sua filosofia calcistica per le colonne di ‘El Pais’. L’ex tecnico del Sassuolo, attualmente alla guida dello Shakhtar Donetsk, ha frenato la corsa dell’Inter in Champions League e recentemente esplicitato il suo dissenso verso alcune dinamiche del calcio. De Zerbi ha dimostrato di predicare libertà sul terreno di gioco, al di fuori degli schemi imposti dagli allenatori negli ultimi tempi.
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