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L’ex difensore del calcio inglese, ora ritirato da alcuni anni, Danny Senda, è stato squalificato dal calcio per quattro anni dopo essere stato ritenuto colpevole di aggressione sessuale nei confronti di due donne durante un corso per allenatori. La Federcalcio inglese ha a questo proposito, come riporta la BBC, dichiarato di essere profondamente dispiaciuto per le due donne molestate e violentate, impegnate in un corso all’estero a giugno 2023. Mentre si trovava in un bar con altri partecipanti al corso, Senda avrebbe toccato entrambe le donne in delle parti intime in due diversi momenti. Successivamente, Senda ha voluto scusarsi, ma una delle donne ha dichiarato di essersi sentita costretta a partecipare alla riunione. L’ubriachezza molesta è stata considerata un’aggravante.
Nelle motivazioni, la commissione giudicante sottolinea questo passaggio: “Entrambe le donne riferiscono un senso di colpa per aver denunciato la questione e una preoccupazione per gli effetti della segnalazione sulle proprie prospettive di carriera future. Infine, c’è la paura di come verranno percepiti dagli altri, anche se non hanno fatto nulla. L’intero processo ha lasciato una donna con la sensazione di ‘non essersi mai sentita così male in tutta la sua carriera’.”
Senda all’epoca era vice responsabile tecnico del Charlton Athletic e si è scusato per gli avvenimenti, sostenendo però al contempo di non ricordare quanto era successo in un bar. In un primo momento, le donne non avevano denunciato gli incidenti alla polizia ed essendo avvenuti in un altro paese le autorità britanniche erano tagliate fuori per prendere qualsiasi tipo di iniziativa: “Ringraziamo le vittime per averci segnalato gli incidenti e per aver sostenuto l’indagine fino alla sua conclusione, e siamo profondamente dispiaciuti che abbiano vissuto un’esperienza così terribile. Il comportamento mostrato da Daniel Senda nel giugno 2023 non sarà tollerato. Indagheremo su tutte le accuse di violenza sessuale in un ambiente calcistico che ci verranno segnalate, di solito collaboriamo con la polizia, ma in questo caso gli incidenti sono avvenuti all’estero, quindi sono stati non rientra nella giurisdizione delle forze dell’ordine del Regno Unito. Ci auguriamo che questa squalifica così prolungata serva da forte deterrente e sia un chiaro segnale che le donne nel calcio saranno sostenute e protette e che i trasgressori saranno severamente puniti”, fa sapere un portavoce della FA.
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