“Qualche giorno fa sono stato al Meeting di Rimini a raccontare di un bel progetto di solidarietà tra i popoli attraverso il calcio, promosso in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, ma ho dovuto anche spiegare che la mia presenza non aveva senso” ha proseguito Tommasi, “per portarlo avanti serve l’Aic, non Damiano Tommasi. Io non ci sono più dal 30 giugno. La forza del progetto è che ci credano in Aic. Idem in Fifpro: io ci sono a rappresentare il mio paese visto che siamo uno dei cinque membri permanenti, ma dobbiamo essere importanti non perché ci sia io, ma per l’importanza che ha il paese nel sistema decisionale“.
Damiano Tommasi: “Lascio il calcio, per il sistema ero un disturbatore”
Damiano Tommasi - Foto Antonio Fraioli
“Tolgo il disturbo, lascio il calcio. L’Aic può camminare da sola, mi faccio bastare la mia scuola. Mi sto laureando in Scienze della Formazione, questo è il mio futuro. Per il sistema ero un disturbatore“. Questo l’annuncio dell’ex presidente dell’Aic, Damiano Tommasi, che nel corso di un’intervista a Il Romanista comunica la sua decisione di lasciare il mondo del calcio. “Dall’associazione ho lasciato tutti gli incarichi” spiega l’ex centrocampista della Roma, “lo dovrò fare anche formalmente in Consiglio Federale e in Fifpro, l’associazione internazionale dei calciatori. Mi stacco“. “Se mi chiama qualcuno? Diciamo che ogni tanto c’è chi tira la giacca, mi chiede di impegnarmi su una cosa o su un’altra. Ma mi chiedo sempre se sono progetti autonomi o progetti che hanno bisogno di Damiano Tommasi. Io credo nei progetti, ma non in quelli che senza di me fallirebbero. Altrimenti significa che non sono progetti validi” ha aggiunto Tommasi.