Calcio

Crescono i contagiati, il mondo del calcio ad un bivio: è il momento delle scelte

Cristiano Ronaldo
Cristiano Ronaldo - Foto Fraioli

Il Covid-19 è ritornato con ancora più forza. O forse, semplicemente, non se n’è mai andato. Ma se a giugno, luglio e agosto, quando si sono conclusi campionati e coppe europee, la curva epidemiologica in tutti i paesi europei era in netta discesa, adesso i numeri tornano a fare paura. E di conseguenza anche il mondo del calcio ne risente: un bollettino nel bollettino, con i contagi che dilagano in ogni campionato (in Italia siamo già a trenta). Per fortuna quasi tutti asintomatici o comunque con sintomi lievi, ma nonostante questo mettono a repentaglio il regolare svolgimento di qualsiasi competizione. “La vittoria vera sarà finire il campionato, il risultato sportivo è secondario”, parola di Giorgio Chiellini.

Nessuno dei vertici del mondo del calcio può manipolare la curva epidemiologica, ma nelle stanze dei bottoni di Fifa, Uefa e delle varie Federazioni, si può pensare a qualche correttivo che in tempi di pandemia sembra essere necessario. Sembra davvero irrealistico pensare di portare al termine una stagione classica (con 38 giornate di campionato, le coppe Europee, le coppe Nazionali, gli Europei, le Olimpiadi). Giocare ogni tre giorni da una parte all’altra del globo non porta lontano. E’ un’idea da abbandonare subito: è il momento di decidere in fretta. Questa sosta per le Nazionali è risultata dannosa: tanti i giocatori in giro per il Mondo che poi dovranno fare ritorno con i club, rischiando di portare il virus che tra l’altro è già in casa come dimostrano i focolai di Genoa ed Inter. E allora come fare?

A giugno, alla ripresa, con una situazione molto più favorevole si è presa la decisione giusta: giocare una competizione per volta. Così da non dover esagerare con i viaggi, ma rimanere all’interno della stessa Nazione per diverso tempo. E così si potrebbe fare anche quest’anno: finire prima i campionati (magari cambiando i format), così da febbraio-marzo lasciare spazio solamente alle Coppe Europee. E poi da maggio un mese di preparazione di sole Nazionali in vista degli Europei, della Copa America e delle Olimpiadi. Sì, ci sono tanti soldi e interessi in ballo: ma questa pandemia impone e implica sacrifici per tutti. O forse è meglio continuare così e rischiare di impantanarsi e annullare tutto? Il tempo sta per scadere, tra pochi giorni comincerà un tour de force pazzesco tra campionati e Coppe Europee: in tempo di pandemia sembra una scelta davvero scellerata.

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