Tra gli arrestati per l’inchiesta corruzione in Liguria c’è anche l’ex presidente di Genoa e Livorno Aldo Spinelli. L’imprenditore calabrese classe ’40 è una vecchia conoscenza del calcio italiano, alla guida prima dei rossoblù dal 1985 al 1997 e poi dei labronici dal 1999 al 2020. In Toscana viene ricordato per la scalata degli amaranto dalla Serie C1 fino alla Serie A, conquistata nel 2004, dove ha quattro campionati consecutivi con tanto di partecipazione alla Coppa UEFA nella stagione 2006-2007, dove Lucarelli e compagni giunsero fino ai sedicesimi di finale. Nelle stagioni successive però il Livorno subisce un tracollo che lo riporta nella terza serie, e nonostante le proteste della tifoseria Spinelli rimane alla guida del club. Nel 2020 l’imprenditore riesce a cedere la squadra, tenendo per sé il 10% delle quote, dopo 21 stagioni, di cui 6 in Serie A e 10 in Serie B.
Spinelli è stato attestato insieme al presidente della Regione Liguria Giovanni Toti: l’accusa è che quest’ultimo abbia accettato le promesse di vari finanziamenti e ricevuto complessivamente 74.100 euro a fronte di più impegni da parte di Aldo e Roberto Spinelli. Tra gli impegni figurerebbero: la trasformazione della spiaggia di Punta Dell’Olmo da libera a privata; l’agevolazione dell’iter di una pratica edilizia relativa al complesso immobiliare di Punta Dell’Olmo di interesse degli Spinelli; la velocizzazione e approvazione del rinnovo per trent’anni della concessione del Terminal Rinfuse alla Terminal Rinfuse Genova S.r.l. (controllata al 55% dalla Spinelli.); infine l’assegnazione sempre a Spinelli degli spazi portuali ex Carbonile ITAR e Carbonile Levante, e di un’area demaniale in uso al concessionario Società Autostrade.