Coppa Italia

Una Coppa Italia senza precedenti. Al Gewiss l’ennesima impresa dell’Atalanta

Pierluigi Gollini, Atalanta - Foto Antonio Fraioli

Se il buongiorno si vede dal mattino, mercoledì 3 e 10 febbraio gli appassionati di calcio potranno gustarsi uno spettacolo senza precedenti. La Coppa Italia più bella, entusiasmante e imprevedibile degli ultimi 20 anni fa incetta di vittime illustri, episodi rocamboleschi, tantissimi gol ed esiti rovesciati. L’ultimo al Gewiss Stadium dove una Atalanta in dieci uomini per mezz’ora è riuscita a qualificarsi alla semifinale e capovolgere il risultato dal 2-2 al 3-2 contro una Lazio che nel finale ha sprecato energie per un assedio inutile. Ci si aspettava il solito carico di spettacolo da Gasperini e Inzaghi, da sempre protagonisti di sfide affascinanti con vecchie ruggini legate alla finale di Coppa Italia vinta dai biancocelesti. Stasera la Lazio paga ancora una volta un avvio di partita sotto tono. Contro il Sassuolo in campionato costò il gol di Caputo, oggi vale l’1-0 di Djimsiti che sfrutta un rinvio maldestro di Muriqi per firmare il vantaggio. Già Muriqi, malissimo nel girone di andata, sprazzi di ‘quantità’ nelle ultime settimane e un accenno di gol (in realtà è autorete di Sepe) contro il Parma agli ottavi. Per l’ex Fenerbahce la prima firma italiana si registra al 17′: cross di Acerbi frustata di testa di Muriqi che mette in mostra il pezzo forte del repertorio. Eppure, è il primo ma anche l’ultimo lampo del kosovaro che lascia la scena ad altri. E proprio all’assist man. Al 34′ fa tutto Acerbi: anticipo netto su Pessina, incursione in area, dribbling su Palomino e conclusione vincente. Atalanta tramortita? Macché. Anzi, inizia la serata horror di Hoedt. A partire dal 37′ quando Muriel fa di lui quel che vuole, facendolo girare come una trottola per poi servire a Malinovskyi la palla da accomodare in rete per il 2-2 che chiude il primo tempo.

Chi si aspetta una ripresa a fuoco lento, non conosce Atalanta e Lazio. Simone Inzaghi sceglie l’arsenale pesante: dentro Lazzari. E l’impatto del laterale azzurro è subito devastante: scatto in profondità, fallo di Palomino e rosso per il centrale bergamasco tra le proteste di Gasperini: “Stai rovinando una partita”. E invece non rovina niente. Perché a trovare la scossa dall’inferiorità numerica dell’Atalanta, è l’Atalanta stessa. Ennesimo errore di Hoedt, Romero lancia Miranchuk che a tu per tu con Reina non sbaglia. La Lazio prova a sbilanciarsi, Gasperini si gioca la carta Zapata. Che ha lo stesso effetto di Lazzari: il bomber sterza, Hoedt cade, è rigore. Dagli undici metri c’è Zapata ma Reina para e regala un finale da fuoco. L’Atalanta subisce il peso psicologico dell’uomo in meno, rinuncia a giocare, appena conquista palla la rilancia dalle parti dello spagnolo. L’ultima giocata da fuoriclasse la regala Gollini: volo da superman e parata all’incrocio dei pali su colpo di testa di Muriqi all’88’. Al Gewiss spicca l’orgoglio dell’Atalanta. E le ingenuità di Hoedt.

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