Chiuso il mercato e archiviato il caso Zaniolo, che probabilmente sarà separato in casa da qui a fine stagione, la Roma è attesa stasera da un’altra partita cruciale nella propria stagione, il dentro o fuori contro la Cremonese in una Coppa Italia spesso stregata negli ultimi anni e caratterizzata da eliminazioni nette o a sorpresa. Rientrerebbe tra queste ultime farsi estromettere dai lombardi, che però hanno già giocato un tiro mancino al Napoli, eliminando la capolista incontrastata del campionato all’esordio di Ballardini sulla panchina con una partita sregolata, di cuore e non di attesa, trascinata ai rigori che poi sotto il diluvio universale del Maradona hanno premiato la piccola matricola grigiorossa.
Proprio il Napoli è stato l’ultima avversaria della Roma, una sconfitta solo nel punteggio ma non nel gioco e nella prestazione messa in campo dai giallorossi. Che però fanno i conti con l’ennesimo esame non del tutto superato contro una big, anche se il rendimento negli scontri diretti dei ragazzi di Mourinho rispetto allo scorso anno è sicuramente migliorato. Ma la versione 2.0 dei giallorossi in questa stagione, soprattutto dal 2023, ci racconta di tanta solidità e cinismo contro le piccole, di partite messe in discesa da episodi che la Roma è stata brava a portare dalla propria parte.
In altre occasioni, si sarebbero viste partite-psicodrammi, stavolta la sensazione è che si possa domare la Cremonese con le solite armi a disposizione, esperienza, testa e Dybala. Già, lui non riposa, perché è finalmente in condizione e deve fare la differenza. Abraham lascerà spazio a Belotti, Pellegrini un po’ in ombra vuole ritagliarsi il proprio ruolo da protagonista. E il cammino verso la finale è francamente in discesa: la Cremonese ai quarti è la migliore avversaria possibile, una tra Fiorentina e Torino in semifinale da rispettare, ma anche in questo caso si poteva pescare molto peggio. La sensazione, però, è che la prima avversaria della Roma sia la Roma stessa. Se si riuscirà a fare questo ulteriore upgrade, sognare di vincere un altro trofeo anche quest’anno è tutto fuorché un sogno proibito.