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Milik si sveglia dal torpore e segna addirittura una tripletta, con un quarto gol persino annullato, Yildiz al volo con una prodezza e la lingua alla Del Piero trova il poker e così una Juventus sopra le righe batte agevolmente per 4-0 il Frosinone nei quarti di finale di Coppa Italia, volando in semifinale dove affronterà la Lazio di Maurizio Sarri. Per Massimiliano Allegri, stasera alla straordinaria quota di 400 panchine con la Vecchia Signora, una notizia positiva e una negativa se si guardano ai precedenti: tante volte i biancocelesti sono stati indigesti nella coppa nazionale, al contempo però contro il tecnico toscano, ex di turno, di solito finisce in trionfo.
E’ una Juve strabordante quella versione Coppa Italia, dopo il 6-1 contro la Salernitana il giovedì successivo frutta un rotondo successo contro il Frosinone, che a sua volta era reduce dallo 0-4 di Napoli agli ottavi. Ma i bianconeri in questa fase della stagione hanno qualcosa in più: nel weekend da ottobre a questa parte vincono solo di corto muso, infrasettimanalmente c’è invece spazio per le goleade. Milik ne fa tre (e mezzo, perché gliene viene annullato uno col Var per centimetri), su rigore, col gioco aereo, di rapina a porta vuota, dimostrando che quando entra in partita, e gli viene offerta la chance dal 1′, sa farsi trovare pronto ed è valore aggiunto per esperienza e capacità di vedere la porta, il quarto gol lo firma uno splendido Kenan Yildiz, classe 2005 ma chi lo direbbe, tiro al volo meraviglioso su assist da urlo (e ne ha fatti due) di McKennie, 4-0 e partita chiusa. Il turco rischia di prendersi definitivamente il posto da titolare per come interpreta il ruolo, Allegri si gode una squadra che adesso sa cosa fare, quando farlo, perché farlo, e fa persino esaltare il pubblico dello Stadium, che ha accettato il compromesso gioco-risultati, ma che stasera può anche vedere del calcio di qualità.
Per le semifinali ci sarà tempo, visto che si giocherà soltanto ad aprile, mentre in campionato è tempo di correre visto che mancano tre settimane allo scontro diretto contro l’Inter per lo scudetto che non può non essere un obiettivo, dovrà correre però anche Di Francesco, è già la quarta sconfitta di fila tra tutte le competizioni e in campionato è arrivato un solo punto nelle ultime sei. Campanello d’allarme importante perché per la salvezza non è affatto decisa e quanto di buono fatto vedere a livello di gioco e personalità – oggi era una missione francamente impossibile visti i valori – deve essere trasformato in punti, fin da subito, fin dall’Atalanta.
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