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Tweet messi e cancellati, comunicazioni errate e interpretazioni sbagliate. Nel corso delle ultime ore è successo di tutto intorno al minuto di silenzio nel corso di Milan-Torino, match valevole per i quarti di finale della Coppa Italia 2019/2020 che si disputerà questa sera a San Siro, in memoria di Kobe Bryant. Ieri pomeriggio la società rossonera pubblica un tweet annunciando che giocherà il lutto al braccio e prima del fischio d’inizio ci sarebbe stato un minuto di silenzio. Dopo qualche minuto il tweet scompare, comincia a circolare la voce che la Lega di Serie A non abbia concesso l’autorizzazione per il minuto di silenzio (mentre per il lutto al braccio non bisogna fare nessuna richiesta formale, il club può decidere in maniera indipendente).
Nella mattinata di oggi arriva un altro cinguettio milanista: “In accordo con la Lega stasera indosseremo il lutto al braccio in memoria di Kobe Bryant, scomparso in un tragico incidente aereo insieme alla figlia Gianna Maria e altre 7 vittime. San Siro osserverà un momento di raccoglimento a ridosso del fischio di inizio”. Raccoglimento però, non minuto di silenzio. A spiegare tutto è il presidente della Federcalcio Gabriele Gravina: “A me non è arrivata nessuna richiesta, il presidente Dal Pino mi ha riferito che il Milan ha chiesto di giocare con il lutto al braccio e di mandare alcuni video prima del fischio d’inizio della partita con il Torino per ricordare questo grande campione”. Dunque poco prima della partita verranno proiettati dei video commemorativi per tributare la memoria di Kobe, di sua figlia e delle altre sette vittime. Svelato l’arcano.
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